La svolta

Omicidio Laura Ziliani: confessa Mirto Milani

Il giovane avrebbe ammesso le proprie responsabilità nel corso di un lungo interrogatorio in carcere

Omicidio Laura Ziliani: confessa Mirto Milani
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A poche settimane  dalla chiusura definitiva delle indagini svolta nel giallo dell'omicidio Laura Ziliani, la vigilessa bresciana sparita nel maggio dello scorso anno e poi trovata senza vita ad agosto a Temù, sulle rive del fiume Oglio. Il calolziese Mirto Milani 27 anni, (nella foto di copertina),  fidanzato della figlia maggiore della donna uccisa (che però avrebbe detto ai magistrati di avere una relazione anche con l'altra ragazza), ha confessato.

Omicidio Laura Ziliani: confessa Mirto Milani

Secondo l'Ansa il giovane avrebbe ammesso le proprie responsabilità nel corso di un lungo interrogatorio in carcere che lo stesso ha chiesto dopo la chiusura delle indagini da parte della Procura. Il calolziese si trova in carcere da mesi, ovvero dal 24 settembre scorso,  così come le della donna,  Paola e Silvia Zani.

I tre erano stati arrestati con l'accusa di omicidio volontario e occultamento di cadavere. Davanti ai magistrati non avevano mai voluto parlare. Fino al momento di svolta giunto con la confessione del giovane. Ed ora anche le due ragazze hanno chiesto  di essere sottoposte ad interrogatorio.

L'inchiesta

L'ex vigilessa era sparita di casa l'8 maggio di un anno fa e il suo cadavere, in avanzato stato di decomposizione venne ritrovato solo due mesi dopo, ad agosto. I magistrati sono sempre stati convinti della responsabilità dei tre. Il "triangolo diabolico"  avrebbe assassinato la donna per questioni economiche. I soldi: questo il movente che secondo i magistrati avrebbe spinto  giovani a uccidere l'ex vigilessa. Una convinzione per altro condivisa dalla madre della vittima, la nonna delle due presunte assassine, che si è sempre detta persuasa che Laura Ziliani non fosse mai uscita volontariamente di casa come  invece avevano raccontato le ragazze che avevano sostenuto che la donna era andata a fare una escursione.

Ma subito gli inquirenti avevano avuto sospetti e avevano sottoposto il trio ad intercettazioni telefoniche. Sin dal 26 maggio, data di inizio dell'attività di intercettazione, "dalle conversazioni è stato possibile ricostruire l'interesse dei tre alla ricostruzione della situazione patrimoniale della 55enne e la loro volontà di intraprendere quanto prima la locazione di alcuni appartamenti contattando i locatari della Ziliani per aumentare affitti, saldare arretrati e tentando di deviare i bonifici sul conto delle sorelle Zani"

L'arresto

Il calolziese e le due sorelle vennero poi arrestati a settembre. Secondo il quadro accusatorio, suffragato anche dagli elementi emersi durante l'autopsia, l'ex vigilessa   sarebbe stata prima soffocata, poi uccisa e quindi poi seppellita. Nel corpo è stato trovato un composto avente “azione ansiolitica e ipnoinduttrice”. In altre parole  Laura Ziliani  sarebbe prima stata stordita con ansiolitici e poi soffocata in modo non violento quando non era ormai in grado di reagire. Sul corpo durante l'esame autoptico, non erano stati rilevati  segni di violenza e neppure fratture.

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