Lombardia

No armi in ospedale, martedì la mozione in Consiglio Regionale

L’opportunità emerge dai numeri preoccupanti delle aggressioni a operatori sanitari (4.887 in Lombardia tra il 2016 e il primo semestre 2019, di cui 1.142 nel primo semestre 2019)

No armi in ospedale, martedì la mozione in Consiglio Regionale
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No armi in ospedale, martedì la mozione in Consiglio Regionale, Nella giornata di domani infatti,  martedì 7 settembre in Consiglio Regionale della Lombardia verrà discussa una mozione a prima firma Michele Usuelli (Più Europa/Radicali) e sottoscritta da Pietro Bussolati (Partito Democratico) dal titolo “Iniziative di contrasto alla detenzione di armi all’interno degli ospedali lombardi al fine di tutelare operatori e pazienti”.

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No armi in ospedale, martedì la mozione in Consiglio Regionale

L’intento della mozione è di regolamentare il tema prevedendo che Regione Lombardia formalizzi un divieto di ingresso nei presidi sanitari di armi, salvo deroghe per le forze dell’ordine. "L’opportunità emerge dai numeri preoccupanti delle aggressioni a operatori sanitari (4.887 in Lombardia tra il 2016 e il primo semestre 2019, di cui 1.142 nel primo semestre 2019) e dall'organizzazione, non ancora avviata per via dell'emergenza coronavirus, di un tavolo di lavoro regionale per fronteggiare il fenomeno, come previsto da una recente legge regionale" spiegano i firmatari che aggiungono  inoltre: "Considerando la crescente disponibilità di corsi di formazione gratuiti per pratiche di de-escalation fra gli operatori e che una legge di prevenzione e contrasto della violenza in Regione esiste, appare inopportuno che qualsivoglia membro del personale possa decidere di armarsi per difendersi dalle aggressioni in ospedale, o che a chicchessia sia concesso di entrare in ospedale armato".

Michele Usuelli

“Tante o poche che siano, il problema delle aggressioni in ospedale (come in altri luoghi di lavoro) c’è, ma la risposta non è mai nelle armi. A regolare e tutelare il lavoro dei sanitari e del personale ci sono corsi e protocolli, non è previsto da nessuna parte che ci si armi. Non denunciare eventuali minacce da cui derivi la scelta del singolo di armarsi, senza segnalare il possesso di un'arma alla direzione sanitaria, peraltro, è un errore, perché così facendo si sottodimensiona la portata del fenomeno. Il tema è squisitamente politico”, ha dichiarato Michele Usuelli.

Pietro Bussolati

Aggiunge Pietro Bussolati: “Alla luce degli eventi delle ultime settimane diventa opportuno rendere più stringenti le norme in materia di sicurezza e porto d’armi nelle strutture sanitarie, perché chi entra in ospedale deve sapere di essere in un luogo sicuro, dove le armi possono essere portate solo dalle forze dell’ordine per i compiti che sono loro propri. Un impegno del Consiglio regionale in questa direzione sarebbe un segnale importante.”

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