Nasce nel Meratese un ventilatore meccanico che può salvare tantissime vite FOTO
Il progetto vede fianco a fianco la Elemaster di Lomagna e il ricercatore di Casatenovo Cristiano Galbiati.
E' iniziata oggi, domenica 29 marzo, la sperimentazione di un prototipo di ventilatore meccanico prodotto con tecnologia open source dall'Elemaster di Lomagna: un dispositivo che potrà essere utilizzato per l’emergenza coronavirus. Al "debutto" ha preso parte anche il vicepresidente di Regione Lombardia Fabrizio Sala.
Un ventilatore low cost che salverà tante vite
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Il prototipo di ventilatore lo sta sperimentando l’azienda Elemaster di Lomagna, che è capofila del progetto ‘Milano Ventilatore Meccanico’, iniziativa di ricerca internazionale che coinvolge più di venti realtà scientifiche compresa l'Università di Milano-Bicocca. “La forza della genialità dei nostri scienziati e dei nostri imprenditori – ha commentato Fabrizio Sala – ci ha permesso di rispondere con tempestività al bisogno di apparecchiature che in questo momento sono di fondamentale importanza perché salvano le vite”. “In questa emergenza coronavirus sta emergendo – ha proseguito – la capacità di fare rete anche nel mondo della ricerca. Le nuove scoperte o comunque la straordinaria mobilitazione del mondo scientifico per contribuire a fronteggiare l’epidemia trovano una pratica dimostrazione in questo progetto curato da Cristiano Galbiati (professore a Princeton University e GSSI) che con il ricercatore Federico Nati ha lavorato alla messa a punto del dispositivo presso la ditta Elemaster di Lomagna”.
Tecnologia open source
La tecnologia utilizzata per questo progetto è open source, in modo che sia facilitata la riproduzione industriale in ogni parte del mondo. Il prototipo è pronto e ha superato la prima messa in prova. Regione Lombardia sostiene gli aspetti autorizzativi per accelerare i tempi in vista dell'utilizzo del respiratore artificiale in Italia, azione svolta in coordinamento con Giuseppe Gorini, direttore del dipartimento di Fisica ‘Giuseppe Occhialini’. “Realizzare un respiratore artificiale con componenti meccanici ed elettronici facilmente reperibili sul mercato è – spiega il professore - il nostro obiettivo in questo momento di crisi pandemica. Un modello semplificato ma con una buona affidabilità, adatto all’uso”. Oggi all'ospedale San Gerardo di Monza è stato condotto il test sul simulatore di respirazione nei laboratori diretti dal professor Giuseppe Foti del dipartimento di Medicina dell'Università di Milano-Bicocca.