Muore schiacciato da una rotoballa di fieno: chi era Angelo Vertemara
Angelo Vertemara, 67 anni, era il titolare dell'omonima azienda agricola di Usmate Velate, in località San Carlo
Muore schiacciato da una rotoballa di fieno: chi era Angelo Vertemara. Una vita dedicata alla famiglia e ai suoi amati campi, dove si era costruito il proprio piccolo regno e dove, ironia del destino, ha trovato anche la morte. E' Angelo Vertemara la vittima del tragico incidente sul lavoro avvenuto a Velasca di Vimercate, a due passi dal meratese, che nella giornata di ieri, martedì 27 agosto, gli è costato la vita. Il 67enne è rimasto schiacciato sotto il peso di una balla di fieno all'interno di un capannone.
Angelo Vertemara, chi era l'agricoltore schiacciato dalla balla di fieno
Nato a Carnate, Angelo Vertemara era il titolare dell'omonima azienda agricola in località San Carlo, frazione di Usmate Velate, dove viveva insieme alla famiglia. Conosciuto da tutti in paese proprio per via della storica attività, gestiva i distributori di latte fresco siti non solo a Usmate Velate, ma anche a Vimercate.
Il ricordo dell'ex sindaco
A tracciare un ricordo di Vertemara è stato l'ex sindaco di Carnate, Daniele Nava, amico di lunga data della vittima essendo entrambi cresciuti a Passirano:
"Leggi di sfuggita una notizia, di un gravissimo incidente sul lavoro, che coinvolge un contadino e subito la mente mi indirizza su un mio carissimo amico d’infanzia. Poi la conferma che lo sciagurato sia proprio lui. Angelo, l’ultima volta che ci siamo visti, tu eri sul tuo trattore ed io in bici in mezzo alla stradina di campagna. Le solite promesse che ci saremmo ritrovati tutti gli amici di Passirano per una rimpatriata. Ora penso alla tua dedizione alla terra, alla stalla alla vita dura dei contadini e non ho più lacrime. Ai tuoi familiari posso solo dire che sei stato un grande lavoratore e ancor di più un galantuomo. Angelo riposa in pace, noi che ti siamo sempre stati amici, non ti dimenticheremo mai.
La dinamica
La dinamica di quanto accaduto ieri a Velasca è ancora al vaglio delle Forze dell'ordine. Da una prima ricostruzione dei fatti pare che la balla di fieno, del peso di circa 800 kili, fosse stoccata a una certa altezza, ma all'improvviso sarebbe caduta, schiacciando la vittima senza dargli via di scampo.
La posizione dei sindacati
Anche i sindacati hanno preso posizione in seguito all'incidente di Vimercate accaduto a pochi giorni di distanza da un altro tragico episodio avvenuto a Monza, dove a perdere la vita è stato un giovane ventenne:
"Due persone con percorsi di vita molto diversi e distanti fra loro ma con in comune un impensabile e tragico destino - il punto della Cisl Monza Brianza Lecco - Tutto questo in pochi giorni. Due vite spezzate. Due persone sottratte all'affetto delle famiglie e alla comunità. Il lavoro, che dovrebbe rappresentare uno degli aspetti attraverso cui le persone danno voce e corpo al proprio essere e alle proprie aspettative di futuro, si trasforma, in pochi attimi, nella fine. Il numero delle vittime cadute durante lo svolgimento dell'attività lavorativa continua purtroppo a crescere nel paese e sul nostro territorio. Formazione, prevenzione, rispetto delle regole sono i capisaldi delle norme ma non devono essere solo parole ma diventare concretamente patrimonio condiviso, vissuto, tutelato e sostenuto. Ci uniamo al cordoglio delle famiglie con l'impegno ad essere vicini alle lavoratrici e ai lavoratori. Per la vita e per il lavoro"
"Stiamo ancora cercando di capire la dinamica dell’incidente. Ma ciò non toglie che quello a cui assistiamo in provincia di Monza sia una situazione di estrema gravità che non siamo più disposti a tollerare. Assistiamo ad una vera e propria guerra che noi sindacati siamo i soli a combattere visto che le istituzioni non accolgono le nostre richieste per arrivare a Zero Morti sul Lavoro. Facciamo formazione nelle aziende e nelle scuole. Ma tutto questo non basta. Purtroppo molti infortuni avvengono con lavoratori ultrasessantenni. Questo ci fa dire che è necessaria una riforma pensionistica che tuteli le persone. Non è possibile che a una certa età si sia ancora al lavoro specie su lavorazioni pericolose".