Santuario delle Caneve profanato dai giovani
Dalla fine della quarantena molti ragazzi si ritrovano alla chiesa per mangiare e bere
Un luogo sacro da sempre legato alla figura di Papa Giovanni XXIII profanato da giovani che lo sfruttano come punto d’incontro, dove bevono, mangiano, sporcano e fumano spinelli senza alcun rispetto per la sacralità del posto e per la natura che lo circonda.
E’ sempre più spesso vittima della maleducazione dei ragazzi e delle ragazze il Santuario della Madonna delle Caneve, situato ai piedi del Monte Canto ma a pochi passi dal centro di Sottto il Monte. Testimone di questo comportamento dissacrante Giuseppina Chiappa, custode del tempietto da tutta la vita e parente alla lontana del pontefice nativo del paese.
La maleducazione dei giovani al Santuario
Pina - così la conoscono i compaesani - ha 89 anni e abita vicino alla chiesetta, di cui si prende cura ogni giorno con zelo e profonda devozione aprendone le porte, pulendola e mantenendola in ordine per i fedeli o i pellegrini di passaggio che si fermano incuriositi dalla bellezza del luogo. Un ruolo che svolge da quando era soltanto una ventenne e che a fine 2019 le è persino valso il titolo di «cittadina dell’anno» conferitole dall’Amministrazione comunale e dalle associazioni del paese, ma che negli ultimi mesi le sta causando non pochi problemi.
«Da quando è finita la quarantena arrivano qui tanti ragazzi, a volte di sera ma altre volte di pomeriggio - ha spiegato la sacrista - Si siedono sotto il porticato del santuario e mangiano, bevono, giocano a calcio fino a tarda notte». Fumano anche qualche spinello e poi, immancabilmente, abbandonano la spazzatura e se ne vanno. «La mattina trovo bicchieri, succhi, birre, bottiglie di alcolici, sacchetti di patatine, buste della spesa... di tutto - ha infatti continuato profondamente contrariata l’89enne - e spesso trovo anche sporco di urina».
Rifiuti abbandonati
Una situazione insostenibile che ormai va avanti da oltre due mesi, di cui sono a conoscenza sia il Comune sia i carabinieri. I militari si sono recati sul posto più volte per un sopralluogo e hanno pure visionato le telecamere di videosorveglianza che riprendono 24 ore su 24 il tempietto, ma ancora non è cambiato niente.
"Certi ragazzi arrivano in bici, altri in moto e altri ancora in auto - ha proseguito Pina Chiappa, sottolineando come alcuni di questi giovani sembrerebbero minorenni - A me non disturbano: se passano di giorno mi fanno compagnia, se vengono di sera non li sento perché i muri della mia camera sono spessi, anche se giocano a calcio. Però mi dispiace che si mettano davanti al santuario e lascino sempre sporco".
La mattina dopo, infatti, è sempre la custode che deve farsi carico delle pulizie, qualche volta aiutata dai suoi figli che le danno una mano. "Un giorno ho raccolto un cartone della pizza dal sagrato - ha concluso esasperata - mentre un altro giorno ho trovato della carta stagnola vicino alle immagini sacre del papa presenti all’interno della chiesa, probabilmente buttata lì attraverso la finestra".