Morto sul lavoro, i sindacati: "1.237 vittime da inizio anno, serve impegno"
Federico Gerardo Rocabado, 54 anni, di Medolago, ha perso la vita ieri in capannone a Pozzuolo Martesana, nel Milanese
"Siamo a 1.237 vittime dall’inizio dell’anno. E’ chiaro che serve un impegno maggiore". E' questa, in estrema sintesi, la riflessione delle sigle sindacali Filt Cgil, Fit Cisl, Uil Trasporti alla luce dell'ennesimo morto sul lavoro, cioè Federico Gerardo Rocabado, 54 anni, di Medolago, deceduto sul colpo ieri, venerdì, dopo essere precipitato dal tetto di un capannone a Pozzuolo Martesana, nel Milanese.
Morto sul lavoro Federico Gerardo Rocabado, riflessioni e cordoglio
“Non sappiamo ancora – ha dichiarato in una nota Riccardo Piacentini, segretario generale Fillea Cgil milanese – quale sia l’esatta causa della morte di questo operaio: se la mancata formazione, o un inadeguata organizzazione del lavoro, o il mancato rispetto dei riposi e delle pause, o l’assenza dei dispositivi di sicurezza. Certo è che siamo di fronte all’ennesima tragedia e che le risorse per le ispezioni e la formazione sono sempre più insufficienti. Interventi come quello della patente a crediti si dimostrano per quello che sono, e cioè poco più che degli spot propagandistici che nulla cambiano a livello di cantiere e condizioni di lavoro".
Parole di vicinanza nei confronti del 54enne vittima dell'ennesima tragedia sul lavoro, di origini argentine, sono giunte anche da parte dei sindacati dei trasporti e della logistica.
“Pozzuolo, a seguito dell’internalizzazione degli ultimi due anni, è senz’altro un impianto ove l’impegno sulla sicurezza è stato forte – hanno sottolineato Filt Cgil, Fit Cisl, Uil Trasporti - La considerazione che la vittima appartenesse ad una ditta esterna che stava eseguendo lavori di ristrutturazione, lascia il tempo che trova. Siamo a 1.237 vittime dall’inizio dell’anno. E’ chiaro che serve un impegno maggiore. Dipendenti, responsabili e quadri intermedi devono periodicamente confrontarsi sui rischi nei luoghi di lavoro”.
Parole di cordoglio e rabbia anche dalla Cgil di Milano, perché nella Città Metropolitana è altissimo il numero di infortuni sul lavoro.
“Nell’area metropolitana milanese – sottolinea Vincenzo Greco, segretario della confederazione – si registrano circa un quarto degli infortuni mortali della Lombardia, in aumento rispetto a quelli dello scorso anno. I provvedimenti del governo nazionale sono inefficaci a fronte di questi dati che ci parlano di persone che non tornano a casa dai loro cari. Migliorare e qualificare i controlli, individuazione delle responsabilità e certezza della pena sono elementi essenziali per contrastare il fenomeno delle morti sul lavoro che sono una drammatica costante del nostro tempo”.