Terzo grado

Maroni assolto in cassazione per la vicenda Eupolis: reato non configurabile

Il legale dell'ex governatore lombardo: "Non è stato facile portare avanti questa battaglia di verità e di buon senso"

Maroni assolto in cassazione per la vicenda Eupolis: reato non configurabile
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La Cassazione ha annullato la condanna di primo e secondo grado all’ex Presidente di Regione Lombardia Roberto Maroni per la vicenda Eupolis: era accusato di concorso in turbativa degli incanti: secondo l’accusa aveva favorito alcuni nomi del suo entourage per fargli affidare degli incarichi ad hoc.

Vicenda Eupolis, Roberto Maroni assolto

Era stato condannato a un anno di reclusione e 450 euro di multa, il Terzo Grado ha annullato tutto. Secondo i giudici della Corte di Cassazione infatti hanno ritenuto “non configurabile il reato contestato in relazione allo svolgimento non di una procedura di gara, intesa, come meccanismo selettivo di competizione e concorrenza tra i candidati, ma di una mera comparazione di profili professionali di soggetti rimasti ignari del procedimento interno di selezione”.

Nessun favoritismo

Secondo l’accusa, l’ex governatore lumbard aveva “interferito” insieme all’ex capo della sua segreteria politica Giacomo Ciriello e all’ex segretario generale di Regione Lombardia Andrea Gibelli per l’assegnazione di un incarico a un’ex collaboratrice, Mara Carluccio, che era nello staff di Maroni al Viminale. Insomma, Maroni e gli altri imputati (ora assolti) avevano pilotato l’assegnazione di una collaborazione a Carluccio per Eupolis, ente che fa capo alla Regione.

“Vinta una battaglia di verità”

Maroni e il suo avvocato, Domenico Aiello, festeggiano la decisione della Corte. L’ex Presidente della Regione aveva sempre rigettato ogni accusa, spiegando che nella sua attività politica e istituzionale “non ho mai preteso né imposto niente a nessuno. In questo caso non ho mai preteso né imposto di assumere la Carluccio. Non ho mai richiesto a nessuno di violare una norma di legge, anche secondaria, per mio conto. Mai! Figuriamoci una norma penale”.

“E’ una vittoria della giustizia che arriva in un momento particolare per l’intero sistema giudiziario – ha commentato come riporta l’Ansa Aiello – Sin dai primi passi delle indagini, prima a Busto Arsizio e poi a Milano, abbiamo documentato e sostenuto l’inesistenza di alcun rilievo penale nelle condotte addebitate al presidente Maroni ed ai suoi collaboratori. Non è stato facile portare avanti questa battaglia di verità e di buon senso”.

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