Coronavirus

Lombardia verso la zona arancione: dati Covid peggiorano

Preoccupano le varianti, già ampiamente diffuse nei territori.

Lombardia verso la zona arancione: dati Covid peggiorano
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Il dado sembra ormai tratto: da venerdì 19 febbraio 2021, Lombardia e Piemonte (insieme a Lazio, Emilia, Friuli e Marche) potrebbero tornare zone arancioni.

Piemonte e Lombardia verso la zona arancione

Ci risiamo. Ormai ci stiamo abituando a questi “stop&go” (giusto per citare un’espressione usata di recente da Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe nei giorni scorsi). Eppure ogni volta è un po’ come riaprire una ferita, quella del Covid, che sembra davvero non rimarginarsi mai. Lombardia e Piemonte “viaggiano” a gran velocità verso nuove misure restrittive. Occorre dire che non vi è ancora una nota ufficiale, ma il passaggio delle due regioni da zone gialle ad arancioni sembra già “scritto”.

Solo per dare qualche numero, in Lombardia sono 578 i casi positivi con variante, per lo più inglese. Ed è questo l’aspetto più preoccupante secondo gli esperti ma anche per le istituzioni. Dalle 18 di oggi, mercoledì 17 febbraio, infatti, quattro Comuni lombardi diventeranno zona rossa fino al 24 febbraio. Non a caso, nelle ultime ore, sono stati diversi gli appelli anche di esperti, per chiedere l’istituzione di regimi più severi di lockdown, proprio per scongiurare la diffusione delle varianti in altri territori.

Resta dunque da attendere fino a venerdì 19 febbraio: sono sei le Regioni che rischiano di passare dal giallo all’arancione. E poi c’è il nodo “Dpcm”, in scadenza il 5 marzo, sul quale dovrà comunque esprimersi il nuovo Governo Draghi. Insomma c’è grande attesa (e anche un certo grado di apprensione) per i passaggi di fascia: nello specifico a rischiare misure di mitigazione più severe sarebbero, secondo indiscrezioni, oltre la Lombardia e il Piemonte, anche il Lazio, l’Emilia, il Friuli e le Marche.

Questo è lo scenario, dunque, più probabile stando ai dati acquisiti e analizzati. Ma non si esclude che qualche regione non venga classificata addirittura come rossa. Staremo a vedere l’evolversi della situazione, che lo ricordiamo, dipende dall’andamento dell’emergenza sanitaria. Occorre anche ribadire che le misure restrittive hanno l’obiettivo principale di impedire che la curva epidemiologica torni a impennarsi senza controllo.

La situazione attuale

Attualmente, secondo quanto stabilito dall’ultima ordinanza firmata dal ministro della Salute Roberto Speranza che risale al 13 febbraio 2021, sono attualmente ricomprese in zona gialla: Calabria, Campania, Basilicata, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Puglia, Sardegna, Sicilia, Valle d’Aosta, Veneto; in zona arancione: Abruzzo, Liguria, Toscana, Provincia Autonoma di Bolzano, Provincia autonoma di Trento, Umbria. Nessuna, invece, in zona rossa.

Il piano B? Mini-lockdown nel fine settimana

Se da un lato il ministro della Salute Roberto Speranza ha annunciato una stretta anche per chi sia obbligato a viaggiare, c’è ancora da capire cosa succederà se le attuali mini zone rosse non dovessero funzionare. Sembra, infatti, che l’idea possa essere quella di applicare dei lockdown totali in tutta Italia solo nei fine settimana. In pratica, nel weekend, tutto il territorio nazionale diverrebbe zona rossa.

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