L’odissea di un paziente bergamasco: guarito dal Covid dopo 28 tamponi
Impiegato, 43 anni, di Albino, ha riabbracciato la famiglia giovedì 20 agosto dopo 115 giorni di ricovero e 27 in quarantena. Per lui solidarietà anche dal premier Conte e dal vescovo Beschi
Ben 115 giorni vissuti in ospedale, 27 in quarantena e 28 tamponi prima del lieto fine: i test molecolari di controllo effettuati a distanza di 24 ore sono risultati entrambi negativi al Covid-19. È l’odissea vissuta da Marco Carrara, 43 anni, di Albino, che giovedì 20 agosto è finalmente tornato a casa e ha potuto riabbracciare la moglie e i due figli.
La sfida contro il Covid
L’incubo per Marco, di professione impiegato, inizia alla fine di marzo dopo la morte del padre, deceduto anch’egli a causa del Coronavirus. Il 43enne resta ricoverato all’ospedale Papa Giovanni XXIII per un mese e mezzo, quindi per un altro mese alla clinica San Francesco salvo poi tornare all’ospedale di Bergamo per un aggravamento delle sue condizioni. Poi, a giugno, la riabilitazione alla Fondazione Piccinelli di Scanzorosciate e il progressivo miglioramento, fino alla dimissione il 24 luglio quando ha dovuto rispettare (fino a ieri) la quarantena perché ancora positivo al tampone.
Il ritorno col suono delle campane
Ad attenderlo a casa un cartellone preparato dagli amici e il suono delle campane a festa per il suo ritorno. Marco Carrara, in questi lunghi e difficili mesi, ha ricevuto l’affetto non soltanto della sua famiglia e della comunità, ma anche del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, che gli ha fatto le condoglianze per la morte del padre e gli auguri di una pronta guarigione, oltre che del presidente della Repubblica di Germania, del cardinale Angelo Comastri e del vescovo Francesco Beschi.