Emergenza Covid

L'appello del primario di Medicina del Mandic: "Fate tutti il vaccino"

"Non ci sono alternative. Ancora non sappiamo come affrontare il virus"

L'appello del primario di Medicina del Mandic: "Fate tutti il vaccino"
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"Non ci sono alternative al vaccino",  è il sentito appello che il primario del reparto di Medicina del Mandic Stefano Crespi rivolge dal suo osservatorio privilegiato, con la speranza di proteggere soprattutto gli anziani, che al Covid-19 hanno pagato, e continuano a pagare, il prezzo più alto.

"Non c'è alternativa al vaccino"

«Io mi sono vaccinato dieci giorni fa e non ho avuto alcun problema, a parte un po’ di dolore al braccio e un po’ di raffreddore, dovuto però quest’ultimo forse al fatto che indosso la mascherina 12 ore al giorno» ha dichiarato il dottor Stefano Crespi, direttore della struttura complessa di Medicina dal novembre del 2017. Come la maggior parte degli infermieri e dei medici del reparto, che hanno già fatto o sono in attesa di effettuare il vaccino anti Covid, il dottor Crespi dovrà fare un secondo richiamo, nel suo caso sarà il 26 gennaio. Nel reparto che rappresenta la porta di accesso dei malati Covid in ospedale, la situazione è al momento sotto controllo. «Rispetto anche solo a un mese fa, i pazienti sono molto ridotti - ha spiegato il primario - Nel momento di massima pressione abbiamo avuto fino a 32 ricoverati in Medicina A e 18 in Medicina B, più i pazienti dell’area filtro".

"Pronti ad affrontare la terza ondata"

Come evolverà la seconda ondata e come sarà la terza, di cui si attende l’arrivo, ancora non è dato saperlo. «Se è per quello anche in occasione della seconda ondata il Mandic avrebbe dovuto rimanere Covid free, ma abbiamo poi visto come è andata a finire: l’ospedale ha resistito solo tre giorni - ha continuato il dottor Crespi - L’ottimismo di questi giorni viene inoltre temperato da un altro dato non meno importante: i pazienti non Covid ricoverati oggi in reparto non solo sono polipatologici, ma anche molto più impegnativi di quelli che solitamente avevamo. Questo può dipendere dal fatto che gli anziani, perché di loro stiamo parlando, possono aver tardato a venire in ospedale nel momento peggiore della pandemia e per questo essersi nel frattempo aggravati in maniera importante».

"Ancora non conosciamo il virus: il vaccino è la nostra speranza"

L’augurio del primario, condiviso da tutti i colleghi, è che la campagna vaccinale anti Covid porti nel tempo i benefici sperati. «Dal punto di vista professionale ci aspettiamo una diminuzione della pressione sull’ospedale, l’arrivo di casi meno gravi e di riuscire a sconfiggere questa patologia soprattutto negli anziani: purtroppo i dati parlano chiaro, da settembre ad oggi i morti sono più che raddoppiati in Lombardia. Per chi ha figli, invece, mi auguro che possano al più presto riprendere ad andare a scuola e che i più grandi possano cominciare a lavorare e realizzare i loro progetti di vita». Perché questo possa succedere, perché la copertura vaccinale possa diventare significativa, bisognerà però attendere mesi.

"L'augurio è di riuscire a proteggere i più fragili e gli anziani"

«Il ritmo delle vaccinazioni ci impone di avere pazienza, ricordo comunque che a dispetto di quanto dichiarano i soliti disfattisti, l’Italia è al secondo posto in Europa per numero di vaccinazioni effettuate - tiene a sottolineare ancora Crespi - L’augurio è di riuscire a proteggere soprattutto i più fragili e gli anziani che abbiamo più difficoltà a curare. Trovo irritante e per certi aspetti anche ridicolo che anche in televisione alcuni medici, virologi e infettivologi vadano dicendo che ora sappiamo come affrontare questo virus. Non è vero: tutte le terapie e i trattamenti innovativi sperimentati nella cura del Covid 19 poco alla volta sono state tutte smontate dalla letteratura scientifica. Il punto è che o il paziente ce la fa da solo, oppure c’è veramente ben poco che i medici possano fare. Sì, certo, un aiuto lo possiamo dare, ma niente più. Quindi il nostro grido non può che essere uno solo: vaccinatevi tutti. Purtroppo qualche effetto collaterale c’è, inutile negarlo, a maggior ragione nei grandi numeri: tante più persone si vaccineranno, tanto più sarà alta la probabilità che si verifichi un effetto collaterale. Purtroppo non ci sono alternative».

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