Scene da film

Ladri al cimitero, intercettati e inseguiti dalla Polizia stradale

Durante la perquisizione sono stati ritrovati circa 15 quintali di materiale trafugato dal cimitero di Merate, tra vasi, statue, suppellettili e cimeli strappati dalle tombe

Ladri al cimitero, intercettati e inseguiti dalla Polizia stradale

Ladri al cimitero di Merate, intercettati e inseguiti dalla Polizia stradale. E’ stato un inseguimento da film, quello avvenuto nella notte tra ieri, domenica 26 ottobre, e oggi, lunedì 27, lungo la ex statale 36, oggi provinciale 342 dir, tra Cernusco Lombardone e Merate.

Ladri al cimitero, intercettati e inseguiti dalla Polizia stradale

Poco prima delle 4 del mattino, una pattuglia della Polizia Stradale di Lecco ha intercettato lungo l’arteria un furgone che sfrecciava a tutta velocità tra Merate e Cernusco. Alla vista dei lampeggianti, il conducente non ha accennato a rallentare: anzi, ha premuto sull’acceleratore tentando la fuga. Ne è nato un inseguimento serrato, durato oltre due chilometri, fino a quando il mezzo in corsa, tallonato dalla volante della Polizia, ha imboccato una strada a fondo chiuso.

A quel punto, braccate dagli agenti, almeno due persone sono scese dal furgone e si sono dileguate approfittando del buio, lasciando il veicolo abbandonato. All’interno, la scoperta sconcertante: circa 15 quintali di materiale trafugato dal cimitero di Merate, tra vasi, statue, suppellettili e cimeli strappati dalle tombe poche ore prima.

I malviventi, secondo la testimonianza del custode, sarebbero riusciti a introdursi nel campo santo forzando una porta in ferro.

Una volta dentro, poi, hanno portato via quanto più materiale possibile. Tutta la refurtiva è stata recuperata e ora si trova sotto sequestro, in attesa dei riconoscimenti da parte dei legittimi proprietari. Nel frattempo, molti parenti si sono recati al cimitero per risistemare le tombe e verificare eventuali danni.

Le indagini proseguono per individuare i responsabili del gesto, mentre il bottino recuperato verrà esposto in un’area del camposanto per permettere ai cittadini di riconoscere gli oggetti sottratti.