L'ultimo saluto

L'Addio a monsignor Motta, stroncato da un malore fuori dalla chiesa

In chiesa erano presenti anche Cesare Colombo, sindaco di Valmadrera e Antonio Rusconi, primo cittadino della cittadina quando Motta era stato parroco.

L'Addio a monsignor Motta, stroncato da un malore fuori dalla chiesa
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Sono stati celebrati nella mattinata di ieri, lunedì 2 settembre 2024, nella basilica di Seregno i funerali di monsignor Motta, per 15 anni parroco a Valmadrera,  stroncato da un malore fuori dalla chiesa di Erba venerdì scorso. 

Commosso Addio a monsignor Motta, stroncato da un malore fuori dalla chiesa

In chiesa erano presenti anche Cesare Colombo, sindaco di Valmadrera e Antonio Rusconi, primo cittadino della cittadina quando Motta era stato parroco. "Ha lasciato un segno nella nostra comunità", ha aggiunto il parroco di Valmadrera, don Isidoro Crepaldi, viceparroco di San Giuseppe all'inizio degli anni Duemila. In un messaggio letto durante le esequie anche il ricordo dell'Arcivescovo di MilanoMario Delpini: "Ha vissuto un lungo ministero caratterizzato dallo zelo appassionato, generoso senza risparmio, intraprendente e lieto".

La cerimonia di  addio a monsignor Silvano Mottaè stata presieduta da monsignor Gualtiero Isacchi, vescovo di Monreale, nipote del sacerdote scomparso all'età di 88 anni. La salma tumulata a Brivio, suo paese natale.

Il prelato ha salutato il "fratello, zio, amico, confessore, guida, collaboratore. Se pure ci sono legami che si spezzano, ce ne sono altri che si annodano. La Chiesa è un’unica dimora. Magari occupiamo stanze differenti, ma la casa è una sola".

"Un fedele ricercatore di Dio"

Nell'omelia il vescovo ha tratteggiato l'esperienza sacerdotale dell'ex prevosto: "Ha vissuto tutta la sua vita come una preparazione all’incontro ultimo con il Signore, sin da quando ancora giovane decise seriamente di farsi discepolo e cercatore di Gesù. Don Silvano oggi incontra faccia a faccia quel Dio a cui ha donato la sua esistenza e di cui si è fatto fedele ricercatore nei piccoli, nei poveri, nei giovani, nei sacerdoti, nei malati, nei penitenti... e annunciatore della Bella Notizia ad ogni persona che ha incontrato".

"Un instancabile lavoratore con umiltà"

Il prevosto, monsignor Bruno Molinari, ha definito il suo predecessore "un lavoratore instancabile nella vigna del Signore con umiltà e discrezione". Un uomo "di spessore e ricchezza", la cui "umiltà nel sacerdozio fa bene a me e a tutti i sacerdoti". Dall’intera comunità dei fedeli la gratitudine e riconoscenza per l'anziano pastore, "che ha servito con dedizione singolare".

Il messaggio del sindaco Rossi

Al termine delle esequie,  come riportano i colleghi di Primamonza.it il vicesindaco William Viganò ha letto un messaggio del sindaco, Alberto Rossi, fuori città: "Ha camminato con noi, senza risparmiare se stesso. E ha sempre agito con coerenza assoluta nel rispetto del mandato che, per il tramite della Chiesa, gli era stato affidato. Tutti noi o quasi abbiamo un ricordo grande o piccolo di don Silvano. Il comune denominatore dei ricordi che, in queste ore, mi sono stati riferiti parlano di una persona che aveva presente l'interlocutore e voleva occuparsi di lui".

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