Lotta in prima linea

La toccante testimonianza degli infermieri lecchesi "dietro la maschera " VIDEO

Jacopo: "Chi sono gli infermieri dietro la maschera? Donne uomini che tra tutte le infinite possibilità di scelta loro disposizioni hanno voluto lavorare con le persone, per le persone; perché solo in questo modo forse egoisticamente, la loro vita avrebbe probabilmente avuto un senso".

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Oggi, 12 maggio 2020, nella Giornata internazionale dell’infermiere che quest’anno celebra anche i 200 anni dalla nascita di Florence Nightingale, madre dell’infermieristica moderna gli infermieri lecchesi hanno “calato la maschera”. L’OPI di Lecco ha realizzato un video raccogliendo immagini e testi inviati dagli infermieri lecchesi, volti a raccontare la professione e a “mostrare il nostro volto in un periodo in cui siamo sempre “nascosti” dai dispositivi di protezione individuale”.

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Gli infermieri lecchesi: il loro profilo umano "dietro la maschera"

“In questo periodo noi infermieri siamo visti sempre a volto coperto e la definizione  eroi, sebbene voglia rappresentare un riconoscimento, rischia di far dimenticare che sotto quelle mascherine ci sono persone con emozioni, sentimenti, e un vissuto da raccontare. In occasione della giornata internazionale dell’infermiere, abbiamo deciso di mostrare i raccontare il volto della cura” hanno spiegato gli operatori sanitari.

Una toccante testimonianza

Jacopo: “Chi sono gli infermieri dietro la maschera? Donne uomini che tra tutte le infinite possibilità di scelta loro disposizioni hanno voluto lavorare con le persone, per le persone; perché solo in questo modo forse egoisticamente, la loro oro vita avrebbe probabilmente avuto un senso. Allora alzi lo sguardo da terra, mandi moglie e bimbo a vivere lontano da te per 46 giorni (come poi convivere con la paura che potresti far star male le persone che più ami?) inspiri ti lanci nella mischia e qui trovi di tutto. La malattia che corre e che non risparmia nessuno, neanche i tuoi colleghi i quali ti trovi a dover montare un casco Cpap, dicendogli che andrà tutto bene ”

Manuela: “Sulla scena regna una certa confusione, ma nessuno si agita, sanno tutti sanno cosa fare. Un palcoscenico movimentato di un teatro surreale dove gli attori si distinguono solo per gli occhi che esprimono quello che sul viso mascherato non si può leggere. Le voci attraverso dispositivi di protezione arrivano smorzate, i gesti aiutano a capire, è faticoso , ma nessuno cede”.

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Il messaggio del ministro Roberto Speranza

Il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha inviato alla Federazione nazionale degli ordini delle professioni interimistiche un messaggio di augurio, apprezzamento e, al tempo stesso, di impegno per il riconoscimento della professione.

“Nella prova durissima che l’Italia si è trovata ad affrontare – ha scritto il ministero nella lettera inviata alla presidente FNOPI Barbara Mangiacavalli – l’impegno speso per vincere questa sfida ha assunto il volto degli infermieri che, insieme ai medici e agli altri professionisti e operatori sanitari, abbiamo visto in prima linea nei giorni più drammatici”.

“Il volto di una professione, e della storia che celebriamo oggi – prosegue il ministro –  sinonimo di vocazione al servizio degli altri. Il vostro lavoro, da sempre essenziale al funzionamento del Servizio sanitario nazionale, mai come in questa stagione ha rivestito, e rivestirà sempre di più, un ruolo fondamentale nei servizi sul territorio, negli ospedali, ma anche a domicilio, nel contatto stretto con le famiglie”.

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