Ci sono persone che seminano con la pazienza di un padre. Enrico Fumagalli, 85 anni, figura di spicco nel panorama politico casatese, era una di queste. Si è spento oggi, all’Ospedale di Merate, a causa di alcuni problemi di salute di cui soffriva da tempo. Per l’ultimo saluto, nella camera ardente allestita nella camera mortuaria del nosocomio meratese, si è svolta una cerimonia laica, alla presenza di amministratori, amici e parenti.
La politica casatese piange Enrico Fumagalli, storico esponente del PCI
Storico esponente del Partito Comunista, per tutti “Richetto” aveva ricoperto il ruolo di consigliere comunale di minoranza dal 1980 al 1985 ma era rimasto in attività, seppur nel “dietro le quinte” anche negli anni successivi, durante la prima consiliatura del sindaco Pino Corbetta. Formatosi nel PCI ne aveva poi seguito il passaggio nei Ds e poi nel Partito Democratico di cui faceva ancora parte.

A ripercorrere la storia di Fumagalli è stato, quest’oggi, l’amico Antonio Colombo con un intervento di cui riproponiamo il testo integrale:
“Enrico Fumagalli nasce nel 1940 da una bella e numerosa famiglia di cui ho avuto il privilegio di conoscere anche gli straordinari genitori, primo di 9 figli, tra cui Graziella. Ai familiari presenti rivolgo le più sentite condoglianze, sicuro di interpretare il sentimento della politica locale e non solo, al di là degli schieramenti e di tutte le persone che l’hanno conosciuto ed apprezzato. Richetto, sicuramente è stato una figura storica della vita politica e sociale del nostro territorio.
Operaio alla Briantea e poi artigiano nel settore termo-idraulico, dove insieme al fratello Angelo ha costituito l’azienda F.lli Fumagalli, coinvolgendo successivamente nell’attività anche giovani tecnici per garantire meglio la continuità aziendale. Impegnato anche, per parecchi anni in ruoli direttivi, nella Confederazione Artigiani provinciale, è stato presidente della Cooperativa Artigiani di Casatenovo, per l’insediamento di nuove attività in un’area artigianale casatese.
Enrico è stato il PCI a Casatenovo ed in Brianza, per decenni, seguendo poi le successive evoluzioni nazionali da PCI a PDS, a DS ed al PD. Impegnato anche a livello provinciale nella politica attiva della Federazione di Lecco ed in ruoli urbanistici nel Comprensorio lecchese, soprattutto per la tutela ambientale e dei parchi. Era stimato e molto conosciuto, con diverse vere amicizie con tanti esponenti politici di primo piano, sia livello regionale che nazionale (Cervetti, Macaluso, Tortorella, Morando per citarne alcuni). A livello comunale ha sempre rappresentato un punto di riferimento forte per l’attività politica locale.
Impegnato per oltre 30 anni nelle istituzioni (Consiglio comunale e Commissione urbanistica), ricordo le sue battaglie per la tutela del territorio a Casatenovo e la sua profonda conoscenza, una vera e propria passione, per le leggi urbanistiche regionali e nazionali. Per molti anni ha svolto, in modo deciso ed intransigente anche il ruolo di guardia-caccia, oltre che di cacciatore, a tutela della fauna dei nostri territori, di cui era profondo conoscitore .
A Casatenovo non ha mai fatto mancare il suo fattivo contributo alle discussioni ed alle scelte amministrative. Anche negli ultimi 20 anni, è stata una presenza preziosa con idee e proposte e sempre attento alle esigenze della gente e lo abbiamo sempre trovato al nostro fianco nelle esperienze di governo del Comune, sia mie che, sono sicuro, del nostro Sindaco Filippo Galbiati, qui con noi oggi per l’ultimo saluto.
La Politica è stata la sua vita al servizio degli altri.
Carattere molto forte che però non gli impediva di confrontarsi con tutti e “mediare” e trovare soluzioni condivise. Sono sempre stato colpito dalla sua grande intelligenza. Sapeva cogliere tutti gli aspetti di una determinata situazione, arrivava subito al nocciolo delle questioni e sapeva comprendere una persona nel profondo. Intransigente con sé stesso e molto “diretto” con tutti. La sua “ruvidezza” nascondeva però una profonda umanità e generosità.
Un giovane (Francesco Sironi, impegnato oggi in Amministrazione a Casatenovo) su di lui ha scritto ieri : “Un uomo limpido, buono ed umano nel senso più alto del termine, sempre vicino nei momenti difficili con una parola di conforto, od un suggerimento acuto, nella sua semplicità. Senza di lui, ci si sente più soli e immagino che valga per tutti coloro che l’hanno conosciuto”.
In tanti, oggi, abbiamo perso un grande amico.
Ciao Enrico, riposa in pace”.
Il ricordo del sindaco Filippo Galbiati
“Ci sono persone che seminano con la pazienza di un padre. Desideriamo ricordare Enrico Fumagalli, storico militante casatese del Partito Comunista Italiano, poi dei Democratici di Sinistra e infine del Partito Democratico, con quest’immagine legata al mondo contadino in cui, come amava ricordare, affondavano le sue radici – ha affermato il sindaco Filippo Galbiati insieme a Francesco Sironi – La sua acuta intelligenza politica e la luminosa semplicità delle sue parole hanno sempre accompagnato il suo impegno e quello di chi ha avuto la fortuna di fare politica insieme a lui. Abbiamo l’impressione che con lui se ne vada una politica che oggi sembra non esistere più, fatta di essenzialità, umiltà, riservatezza, rispetto e fiducia nell’essere umano. Così ha percorso le strade del Novecento e di questo primo quarto di secolo Enrico Fumagalli. Vogliamo ricordarlo con alcuni versi di Nazim Hikmet (1902-1963). Pur composti per luoghi e tempi lontani, ci sembrano esprimere lo spirito di Enrico con la stessa gioiosa fiducia. Oggi ci sentiamo più soli. Ciao, Enrico, e grazie di tutto”.
Da Forse la mia ultima lettera a Mehmet (1955)[…] Non vivere su questa terracome un inquilinooppure in villeggiaturanella naturavivi in questo mondocome se fosse la casa di tuo padrecredi al grano al mare alla terrama soprattutto all’uomo.Ama la nuvola la macchina il libroma innanzitutto ama l’uomo.Senti la tristezzadel ramo che si seccadel pianeta che si spegnedell’animale infermoma innanzitutto la tristezza dell’uomo.Che tutti i beni terrestriti diano gioiache l’ombra e il chiaroti diano gioiache le quattro stagioniti diano gioiama che soprattutto l’uomoti dia gioia.La nostra terra […]è un bel paesetra gli altri paesie i suoi uominiquelli di buona legasono lavoratoripensosi e coraggiosie atrocemente miserabilisi è sofferto e si soffre ancorama la conclusione sarà splendida.