I dati

Infortuni Covid sul lavoro: a Lecco oltre 1400 denunce e quattro vittime

Ad aver contratto il Coronavirus sul lavoro, e ad aver presentato denuncia, per la stragrande maggioranza  sono donne

Infortuni Covid sul lavoro: a Lecco oltre 1400 denunce e quattro vittime
Pubblicato:
Aggiornato:

Da gennaio 2020 a dicembre 2021 in provincia di Lecco  sono state presentate 1.473 denunce d’infortuni correlati al Covid, di cui quattro  mortali. Il dato emerge dall’ultimo report stilato dall’Inail in merito agli infortuni avvenuti sul luogo di lavoro a causa della pandemia.

Infortuni Covid sul lavoro: a Lecco oltre 1400 denunce e quattro vittime

Ad aver contratto il Coronavirus sul lavoro, e ad aver presentato denuncia per la stragrande maggioranza  sono donne,  1.072 mentre gli uomini sono stati 401. La fascia d'età più colpita è quella tra i 50 e i 64 anni (603) seguita da 35/49 anni (565) fino a 49 anni (289) mentre sono state 16 le denunce presentate dagli over 64.

La situazione a livello regionale

A livello regionale le denunce sono state 48.264 e 199 le vittime.  "Rispetto alla data di rilevazione del 30 novembre 2021, le denunce di infortunio sul lavoro da Covid-19 sono aumentate di 1.826 casi (+3,9%, valore significativamente superiore all’incremento nazionale pari al +2,9%) di cui 1.721 avvenuti proprio a dicembre, 70 a novembre e i restanti casi riferiti ai mesi precedenti. Gli aumenti riguardano tutte le province, ma più intensamente le province di Milano (oltre mille casi in più rispetto al mese precedente) e di Monza-Brianza - spiegano dall'Inail - L’analisi nella regione evidenzia che le 48.264 denunce pervenute da inizio pandemia afferiscono per l’82,1% al 2020 e per il 17,9% al 2021. Più di un terzo di tutti i casi è concentrato nei mesi di marzo e aprile 2020, con una seconda punta di contagi nell’ultimo trimestre del 2020 (oltre il 40% di tutti i casi). Questi andamenti nella regione sono in linea con quelli nazionali, ma con una diversa intensità: sensibilmente superiore alla media italiana in occasione della prima ondata, inferiore nella seconda e prosieguo. Il 2021 è caratterizzato, sia a livello regionale che nazionale, da un andamento decrescente con numeri contenuti nei mesi estivi e una ripresa dei contagi a partire da novembre con un rialzo nella regione a dicembre, più intenso rispetto al dato nazionale".

Le professioni

 

Tra i tecnici della salute il 78% sono infermieri, il 5% fisioterapisti e il 4% assistenti sanitari mentre tra le professioni qualificate nei servizi sanitari e sociali, il 98% sono operatori socio sanitari

Infortuni Covid: le vittime

dei 199 decessi, un caso su quattro riguarda il personale sanitario e assistenziale (infermieri, medici, operatori socio sanitari, operatori socio assistenziali); tra i più coinvolti anche impiegati, conducenti professionali e addetti alle vendite. I settori di attività economica codificati (per Ateco) dell’Industria e servizi più colpiti sono “Sanità e assistenza sociale” e “Attività manifatturiere” (circa 20% ciascuno), “Trasporto e magazzinaggio” (13%), “Commercio” (12%), “Costruzioni” e “Amministrazione pubblica” (6% ciascuno).

L’83% di tutte le denunce è stato riconosciuto positivamente

Per la prima volta il report riporta anche il dato delle infezioni di origine professionale riconosciute e indennizzate dall’Inail dall’inizio della pandemia. Al 31 dicembre 2021, l’83% di tutte le denunce è stato riconosciuto positivamente, generando nel 96% dei casi un indennizzo. Per i decessi, invece, la percentuale di riconoscimento si attesta provvisoriamente al 63%. Il 99% degli indennizzi sono inabilità temporanee, con le menomazioni permanenti pari allo 0,7% e le rendite a superstiti per casi mortali allo 0,3%. L’inabilità temporanea riconosciuta per ogni tipo di indennizzo ha raggiunto complessivamente quasi quattro milioni di giornate, con un numero medio di giorni di assenza dal lavoro, compresi i tre di franchigia, pari a 30. L’assenza media dal posto di lavoro di un infortunato da Covid-19 è dunque di un mese.

Seguici sui nostri canali