Illeciti e abusi in un allevamento, denunciati i titolari FOTO e VIDEO
Numerosi i problemi riscontrati dai Carabinieri, sia di natura penale che amministrativa, in un polo zootecnico bovino dell'Isola Bergamasca
Illeciti e abusi in un allevamento bovino dell'Isola Bergamasca: denunciati i quattro titolari. L'operazione è frutto di un'indagine articolata, partita lo scorso mese di dicembre, da parte dei militari del Nucleo Investigativo Polizia Ambientale Agroalimentare Forestale, supportati dai Carabinieri Forestali di Bergamo.
Denunciati i titolari di un allevamento dell'Isola
Diversi gli illeciti penali contestati ai titolari dell'allevamento: utilizzo agronomico degli effluenti di allevamento con superamento del limite massimo di apporto di azoto assorbibile dalle colture aziendali; emissioni in atmosfera non autorizzate; abusivismo edilizio; inosservanza dei provvedimenti dell'autorità.
Più in dettaglio, è stata accertata la presenza di manufatti abusivi realizzati in assenza di permesso di costruire e adibiti ad abitazione in difformità rispetto al dichiarato uso a magazzino/deposito, oltre all'utilizzo di un capannone danneggiato da incendio, in violazione di ordinanza sindacale che ne impediva l'accesso e l'uso.
E' stata anche accertata la presenza di un numero di 1.140 capi bovini, tale da necessitare di autorizzazione unica ambientale (A.U.A.) per le emissioni in atmosfera, mai rilasciata all'azienda. E' stata inoltre rilevata una manifesta discrepanza tra il numero medio di capi presenti nell'anno e quello invece dichiarato nella comunicazione nitrati dall'azienda, tale per cui veniva effettuato un ricalcolo del refluo zootecnico prodotto che risultava di molto superiore a quello precedentemente dichiarato, con conseguente avvenuta distribuzione sul terreno di un carico di azoto maggiore rispetto a quello gestibile.

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Oltre alle fattispecie penalmente rilevanti, sono stati contestati anche illeciti amministrativi relativi all'effettuazione di scarico acque reflue assimilate alle domestiche in assenza di autorizzazione (con sanzione da 6mila a 60mila euro) e all'inosservanza delle disposizioni sulle caratteristiche, sulle dimensioni e sullo stato di manutenzione dei contenitori per lo stoccaggio degli effluenti di allevamento, con sanzione di 2mila euro.
Il Nipaaf di Bergamo, nelle fasi del controllo, è stato coadiuvato dal nucleo Carabinieri Forestale di Curno, dal personale del Dipartimento Veterinario ATS Bergamo e dagli uffici tecnici dei Comuni interessati.