I primi 30 anni della Provincia di Lecco: serata “Amarcord” a Villa Greppi. Si è svolto ieri pomeriggio, lunedì 1° dicembre 2025, nell’ex granaio di Villa Greppi a Monticello Brianza, il convegno per celebrare i 30 anni della Provincia di Lecco. Un evento che ha visto la partecipazione di diverse autorità, tra cui anche il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie Roberto Calderoli, che hanno ripercorso tutte le varie fasi attraversate dall’ente in questi decenni, dalla quella iniziale alla legge Delrio, fino ad arrivare agli ultimi anni.
I primi 30 anni della Provincia di Lecco: serata “Amarcord” a Villa Greppi
Il pomeriggio si è aperto con le parole della vicepresidente di Villa Greppi Marta Comi che ha fatto gli onori di casa, consegnando anche un omaggio alla presidente della Provincia di Lecco Alessandra Hofmann. La parola è poi passata proprio a quest’ultima: “Mi fa piacere rivedere chi ha fatto parte di questo percorso, lungo 30 anni. Un grande grazie va al Ministro Calderoli per la sua importante presenza. Oggi siamo qui, in questo luogo, grazie a cui possiamo valorizzare tutto ciò che è cultura. La nostra Provincia è ancora giovane, abbiamo tanta strada da fare. Oggi vogliamo però ricordare il percorso fatto in questi anni”.

“Sono molto legato alle province e penso che tra Comune e Regione vi sia la necessità di un ente intermedio – le parole dei ministro Calderoli – Purtroppo però, le province, in questo momento, non sono in grado di svolgere queste funzioni a causa della mancanza di fondi. Mi sono battuto molto in questi anni per loro e spero di convincere la presidente Meloni entro la fine del mandato. Si sono resi tutti conto che questi enti hanno senso di esistere, per cui dobbiamo ripristinare quelle funzioni che possono garantire i servizi essenziali ai cittadini”
La prima fase
Dopo queste parole si è passati al racconto delle varie fasi attraversate nel corso di questi 30 anni, a cominciare dagli inizi, con le parole del primo presidente Mario Anghileri: “Da tanti anni si sentiva parlare di Provincia di Lecco, con il territorio che aveva bisogno di una cura adeguata e diversa per le proprie necessità. Tutte le forze politiche si sono battute per realizzarla. Inizialmente con la provincia di Como ci sono stati rapporti buoni e conflittuali allo stesso tempo, abbiamo cercato di risolvere alcuni problemi, come ad esempio quello di Villa Monastero. Un’opera importante realizzata è stata la Lecco Ballabio, che all’inizio sembrava impossibile, ma ce l’abbiamo fatta”.
Spazio anche al suo successore, Virginio Brivio, che ha ricordato alcune opere importanti della sua amministrazione come il completamento dello svincolo Valvarrone o la strada Lecco-Bergamo, su cui è stata portata avanti la progettazione in linea tecnica ai fini del finanziamento, oltre alla tanta attenzione ai beni culturali, con la valorizzazione di Villa Monastero o la sistemazione del Monastero del Lavello.

A seguire è intervenuto Stefano Simonetti, vicepresidente durante il mandato di Daniele Nava, che non è potuto presenziare all’evento: “In quegli anni c’è stato un percorso nuovo, dato che siamo stati la prima giunta di Centrodestra. L’input di Nava e dei suoi assessori fu quello di creare un rapporto stretto e diretto con imprese e cittadini, promuovendo il concetto che la Provincia è utile e attenta alle necessità del territorio”.
Ci sono stati poi gli interventi di Ottorino Vaglio e Amedeo Bianchi, segretari generali nei primi anni di vita dell’ente, che hanno raccontato come la Provincia lavorasse bene nonostante le diverse difficoltà arrivate nel corso degli anni.
La seconda fase
Dopo questi primi interventi, si è passati al racconto della seconda fase vissuta dalla Provincia di Lecco, con le tante difficoltà portate dalla legge Delrio.
“La legge Delrio ci ha messo in difficoltà, perché dovevamo capire come organizzarci dal punto vista politico – ha detto Flavio Polano, successore di Nava alla presidenza dell’ente – Per fortuna ho avuto al mio fianco persone sul pezzo e molto preparate, che mi hanno dato tanto supporto e collaborazione. Furono tagliati tutti i fondi, per cui dovevamo capire come andare avanti con i servizi, cercando di salvaguardare il più possibile l’ente. Siamo venuti fuori da questa situazione costruendo all’interno della Provincia una forte alleanza tra parte politica e tecnica. Sono stati anni intensi e confusi che non hanno permesso di continuare i lavori delle amministrazioni precedenti”.

Il racconto è poi proseguito con le parole di Claudio Usuelli, il cui mandato è stato segnato dalla pandemia e dalla chiusura anticipata della sua presidenza: “Io sono stato eletto bipartisan, per cui ho avuto una compagine coesa e unita. All’inizio abbiamo continuato il lavoro del presidente Polano e qualcosina siamo riusciti a fare, concentrandoci su strade e scuole, fino all’arrivo del Covid. In quella fase però trovai dei sindaci molto coesi, anche nelle comunicazioni ai cittadini. Creammo anche la famosa App dei sindaci che fu fondamentale per dare informazioni. Quando si chiuse il mio mandato fu una doccia fredda, ma ne presi atto. La cosa che mi lasciò l’amaro in bocca fu quella di non poter salutare con un saluto degno di nota”.
Nel racconto di questa fase difficoltosa, l’ultimo ad intervenire è stato l’avvocato Mario Blandino, attuale segretario generale dell’ente, che ha raccontato come la Provincia di Lecco sia stata una delle prime a lanciare i procedimenti disciplinari e i concorsi, con una stazione appaltante molto qualificata che garantisce gli appalti ai Comuni.
La terza e ultima fase: quella attuale
Si è passati infine al racconto degli ultimi anni, con l’intervento della presidente Hofmann, che ha manifestato il proprio orgoglio per essere stata la prima presidente donna della Provincia: “La Provincia è diventata nel tempo la casa dei Comuni. Essere sindaco è un vantaggio nel comprendere tutte le necessità dei territori, che sono il primo livello di prossimità coi cittadini. A Lecco siamo 84 Comuni, con molte specificità diverse tra loro. La Provincia li supporta in competenze che a volte mancano a causa della mancanza di personale. Il nostro ente deve avere uno sguardo sovracomunale, anche a fronte delle necessità, e nel tempo siamo sempre stati più capaci di farlo”.

Dopo gli interventi del presidente di Upi (Unione Province Italiane) Pasquale Gandolfi, del presidente di Upl (Unione Province Lombarde) Luca Santambrogio e del direttore di Upl Dario Rigamonti, che hanno ricordato come sia fondamentale mantenere vivo il tema di riforma delle Province quali enti importanti che possono avere una visione sullo sviluppo dei territori, è toccato a Mauro Piazza chiudere le testimonianze del convegno: “Il mio primo incarico elettivo è stato in Provincia. Ricordo che ero giovane e ho imparato tante cose, ma si vedeva subito come c’era una forte convinzione per quello che si andava a fare. La Provincia di Lecco è servita tanto, abbiamo vissuto esperienze importanti e anche sperimentali. La Provincia svolge meglio le funzioni per cui siete delegati, dato che siete più vicini al territorio e siete più capaci di interpretare meglio le necessità dei cittadini. È un bene quindi che le funzioni amministrative siano in capo alla Provincia”.
Il pomeriggio si è poi chiuso con i saluti finali della presidente Hofmann, che ha ringraziato tutti i presidenti, gli amministratori, gli assessori e i consiglieri passati e presenti, oltre ovviamente a tutti i dipendenti: “Grazie a tutti per questa giornata. Mi auguro che l’orgoglio di appartenere alla Provincia Lecco stia nei cuori di tutti noi”.
