"Dottori di base privilegiati"

I medici degli ospedali criticano l'Ordine dei medici

La critica è stata mossa da Privato Fenaroli, direttore di unità complessa all’ospedale Papa Giovanni XXIII e responsabile della Senologia

I medici degli ospedali criticano l'Ordine dei medici
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È scontro tra medici ospedalieri e medici del territorio. Come riporta il Corriere Bergamo, Privato Fenaroli, direttore di unità complessa all’ospedale Papa Giovanni XXIII e responsabile della Senologia, ha criticato l’Ordine dei medici colpevole, a suo giudizio, di propendere maggiormente nelle sue posizioni in favore dei medici di base. Detto in altre parole, secondo Fenaroli ci sarebbe una sorta di discriminazione anche in virtù del fatto che la maggioranza del Consiglio è dei medici di famiglia.

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Fenaroli: una critica all'Ordine dei medici

Il dottor Privato Fenaroli

«Vorrei che ci si muovesse per tutti, non solo per perorare la causa della medicina di territorio – ha dichiarato Fenaroli a Corriere Bergamo -. Dov’è il mio Ordine, quello di tutti i medici, quando emergono notizie sui primari e in generale sugli ospedali? Per esempio, nessuno dice niente sulla rimozione del capo dipartimento dell’ospedale di Treviglio, Antonio Bossi». Privato Fenaroli, inoltre, pur condividendo le proposte che l’Ordine ha avanzato ad Ats e Regione per poter fronteggiare un eventuale ritorno della malattia in autunno, chiede anche che in questo processo vengano coinvolte tutte le realtà.

 

La replica del presidente dell'Ordine dei medici di Bergamo

Il dottor Guido Marinoni, presidente dell’Ordine dei medici di Bergamo

Nel merito ha replicato il presidente dell’Ordine, Guido Marinoni, spiegando di essersi fatti portavoce di criticità che sono state segnalate ufficialmente e riguardanti non soltanto la medicina del territorio ma anche le case di riposo. Anzi, Marinoni ha sottolineato come dal mondo ospedaliero al momento non siano arrivate proposte specifiche, ma che auspica ne arrivino per alimentare un confronto sempre aperto a qualsiasi realtà. Soprattutto, conclude Marinoni, è necessario smettere di ragionare separatamente senza che una categoria parli addosso all’altra, pur nel rispetto delle specifiche competenze.

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