Gruppo Aiuto Mesotelioma si unisce al CNAa in una lettera aperta ai Presidenti
"Più lavoro ed occupazione, più sicurezza ambientale, più tutela sociale e sanitaria"

Il Gruppo Aiuto Mesotelioma, insieme al Sindaco di Lecco e altre associazioni del territorio, ha sottoscritto una lettera aperta ai Presidente del CNAa.
Gruppo Aiuto Mesotelioma, Lecco al 41° tra i comuni con più morti
Come riportato anche dai colleghi di primalecco, il Comune di Lecco, stando ai dati condividi da INAIL, è al 41esimo posto tra i 100 comuni con più morti per patologie asbesto correlate causa l’amianto. Per completezza, è bene ricordare che l’asbesto è un insieme di minerali cancerogeni. Per questo motivo, il Sindaco di Lecco ha sottoscritto una lettera aperta indirizzata alle massime cariche del governo scritta dal CNAa (Coordinamento Nazionale Associazioni Amianto), di cui fa parte anche il Gruppo Aiuto Mesotelioma insieme ad altre 20 associazioni anche nazionali.
I dati della nostra provincia
Tra il 2000 e il 2017, in Provincia di Lecco, sono 187 i casi di mesotelioma, malattia causata dell’esposizione all’amianto e per la quale non si conosce una cura. Tra il 2012 ed il 2015, invece, si sono registrati ben 64 casi, con un picco raggiunto nel 2015 di ben 20 cittadini segnalati nella sola provincia lecchese. L’amianto è stato messo al bando nel 1992, ma i dati confermano che ci si continua ad ammalare ancora oggi. Il mesotelioma, infatti, può comparire anche diverse decine di anni dopo aver respirato l’asbesto.
La lettera aperta ai presidenti
Nella speranza e certezza che presto, tutti insieme, sapremo uscire dall’incubo del Covid, rimane l’insidia ancora più pericolosa e subdola, assassino implacabile, dell’amianto.
L’amianto rimane la causa della maggiore morbilità e mortalità per i lavoratori ed aumenta anche la quota dei cittadini inermi e inconsapevoli che per trasmissione familiare o ambientale vengono colpiti dalle patologie causate dall’amianto.
Per i prossimi 30, 40 anni e oltre, continueremo ad avere una striscia inesorabile di vittime innocenti. L’unico modo per ridurre, interrompere questa strage silenziosa, è accelerare la bonifica dell’amianto in tutti gli ambienti di vita e di lavoro e garantire una migliore assistenza sanitaria e tutela sociale.
Possiamo migliorare la tutela sociale ed evitare, ridurre le prossime vittime con operazioni immediate quali:
- Estendere il super bonus del 110% direttamente alla bonifica dell’amianto negli immobili privati, come voce specifica oltre a quanto previsto per la sicurezza sismica e l’efficienza energetica;
- Pieno utilizzo delle risorse Inail per la bonifica dell’amianto nei processi produttivi e negli impianti industriali, commerciali ed agricoli, alzando la copertura del contributo al 100%. Ogni anno la domanda delle imprese per tali contributi è superiore di quattro volte le disponibilità finanziarie messe a disposizione dall’Inail e contemporaneamente gli avanzi di gestione dell’Istituto pari a 4,5 miliardi nell’ultimo triennio rimangono nelle casse dello Stato;
- Finanziare la ricerca per la cura dei tumori asbesto correlati, a partire dal Mesotelioma. I primi, anche se piccoli, avanzamenti nella cura del mesotelioma, non sono stati sostenuti dalla ricerca pubblica. Le vittime dell’amianto per oltre il 70% sono per causa lavorativa: operai, tecnici, artigiani e piccoli imprenditori;
- Rendere più dignitose le attuali prestazioni del Fondo per le Vittime dell’Amianto, prendendo a riferimento i trattamenti dei fondi similari degli altri Stati Europei;
- Riconsiderare i tempi di accesso alle prestazioni previdenziali per i malati e gli esposti all’amianto, che hanno un’attesa di vita di molto inferiore a quella della popolazione generale in uno spirito di equità sociale.
Investire subito sulle problematiche dell’amianto comporta risultati immediati tutti positivi: PIÙ lavoro ed occupazione, PIÙ sicurezza ambientale, PIÙ tutela sociale e sanitaria.
Tutto ciò renderà PIÙ sereno e sicuro il futuro delle prossime generazioni.Confidando in un cenno di riscontro positivo, Vi auguriamo un buon lavoro.