Il caso

Fatture non pagate: dipendente assolta «perché non c’era copertura economica»

Ennesimo terremoto negli Uffici di Cernusco, dopo il taglio dell’acqua calda al centro sportivo e i debiti fuori Bilancio

Fatture non pagate: dipendente  assolta «perché non c’era copertura economica»

Continua la storia infinita delle fatture non pagate dagli Uffici comunali di Cernusco, con una dipendente assolta da un provvedimento disciplinare. A ritenere la misura da archiviare è stato l’Ufficio provvedimenti disciplinari della Provincia di Lecco, che nei mesi scorsi aveva ricevuto una richiesta da parte del segretario comunale di Cernusco Francesco Malara.

Fatture non pagate: dipendente assolta «perché non c’era copertura economica»

In data 14 maggio, infatti, Malara segnalava irregolarità di gestione nell’operato della dipendente Silvia Irma Magella, architetto e istruttore direttivo dell’Area Tecnica. Il segretario, nello specifico, dichiarava che «in data 9 maggio 2025 la responsabile dell’Area Finanziaria Nicole Cuzzupè aveva riscontrato la situazione delle fatture sospese al 7 maggio, come da e-mail dell’Istruttore direttivo tecnico dell’Area Tecnica, da dove risultavano elenchi delle fatture da acquisire, fatture da elaborare e fatture senza impegno – si legge nella delibera di archiviazione – In data 9 giugno l’Ufficio Ragioneria riscontra lo stato delle fatture di sua competenza relative a lavori, servizi e forniture in capo all’Ufficio Tecnico ormai scadute, non gestite e/o in stato di giacenza senza motivazione».

Secondo il segretario, dall’esame della documentazione sarebbero emerse irregolarità nella gestione delle fatture, in quanto elaborate e messe in stato di liquidazione senza seguire un ordine cronologico e un errore di Magella avrebbe inoltre «costretto l’Amministrazione, nella figura del segretario, per inerzia a lei imputabile a causa di solleciti, a chiedere il rimborso per aver provveduto alla liquidazione di una fattura relativa ad un incarico non effettivamente svolto».

Alla dipendente, in sostanza, si contestava «negligenza, istruttoria carente ed omissiva, mancato controllo e mancato rispetto dei principi contabili».

Alla fine di giugno, quindi, l’Ufficio incaricato e presieduto dalla dottoressa Antonella Cazzaniga, ha convocato la responsabile dell’Area Finanziaria del Comune di Cernusco per acquisire informazioni integrative.

A luglio, poi, la Commissione è entrata in possesso della memoria scritta difensiva a firma dell’avvocato Andrea Vimercati, incaricato insieme all’avvocato Umberto Grella della difesa dell’architetto Magella.

Il 14 luglio la dipendente si è presentata all’audizione, confermando quanto affermato nella memoria difensiva, «in particolare di non avere la possibilità di entrare nel gestionale della contabilità e di non avere potuto liquidare alcune fatture perché non sussisteva copertura finanziaria. Inoltre ammetteva di avere effettuato erroneamente la liquidazione di una fattura indotta dall’errore di fatturazione del professionista e in un contesto lavorativo caratterizzato da mole di lavoro, ma che la somma è stata poi restituita dal professionista».

Il procedimento avviato dal segretario Malara è stato quindi archiviato, dopo che la Commissione ha evidenziato che la dipendente ha dimostrato «di aver gestito le liquidazioni delle fatture sulla base della verifica della copertura finanziaria».

Una vicenda emblematica, dalla quale si evince che per quanto riguarda pagamenti, fatture e bollette, il Comune di Cernusco opera in maniera tutt’altro che impeccabile, come dimostrano i tagli all’acqua calda del centro sportivo e i numerosi debiti fuori Bilancio approvati nell’ultimo Consiglio comunale.

Di certo, però, la colpa non è dell’architetto Magella, e a confermarlo è stata l’archiviazione del procedimento, che gli avvocati Grella e Vimercati hanno accolto con favore: «Grande soddisfazione per la decisione della Commissione di disciplina, che ha ben compreso lo stato di difficoltà dell’Ufficio tecnico comunale sguarnito di personale e sovraccarico di pratiche da espletare. Andrebbe potenziato senza inutili conflitti con gli impiegati che già lavorano al massimo».