Lutto

E' morto Nino Castelnuovo, indimenticato volto di Renzo in Tv

Castelnuovo è morto  a Roma dopo una lunga malattia (una grave forma di glaucoma lo aveva reso ipovedente). Avrebbe compiuto 85 anni il prossimo 28 ottobre.

E' morto Nino Castelnuovo, indimenticato volto di Renzo in Tv
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Un ambasciatore della cultura che ha portato Lecco nel mondo, attore poliedrico e autentico interprete della scuola artistica lombarda e italiana a partire dalla trasposizione cinematografica del capolavoro manzoniano i Promessi Sposi. Lecco, la sua città, e il mondo della cultura italiana piangono l'attore Nino Castelnuovo, indimenticato volto di Renzo in Tv.

E' morto Nino Castelnuovo, indimenticato volto di Renzo in Tv

Castelnuovo è morto  a Roma dopo una lunga malattia (una grave forma di glaucoma lo aveva reso ipovedente). Avrebbe compiuto 85 anni il prossimo 28 ottobre. A rendere nota la sua scomparsa  è stata la famiglia che  "si chiude nel dolore per la perdita del caro Nino e richiede comprensione e riservatezza in questo momento difficile". La cerimonia funebre verrà celebrata in forma privata nella Capitale.

Molto legato alla sua terra

L'attore lecchese, che è rimasto profondamente legato alla sua terra, era tornato a Lecco nel 2007 per ricevere il  premio Paul Harris, istituito in memoria del fondatore del Rotary, che gli era stato conferito  dal Rotary Club Lecco Manzoni  che in quel momento era presieduto da Giancarlo Alderighi.

"Sono onorato di essere l'ospite d'onore di questa serata. Ormai non parlo più con la cadenza lecchese, la mia professione di attore mi ha portato a non avere nessuna flessione dialettale. Eppure vorrei tornare a parlare lecchese per ritrovare le mie origini"  aveva detto in quella occasione.

Castelnuovo era lo zio di un altro indimenticato lecchese, Marco Anghieri, il Butch, figlio della sorella dell'attore.

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Il cordoglio del Governatore Fontana

"Un grande attore. Un artista che sia nel teatro, sia nel cinema ha regalato interpretazioni uniche". Così il presidente della Regione Lombardia ricorda Nino Castelnuovo. "Era nato a Lecco e proprio la magistrale interpretazione del ruolo di Renzo nello sceneggiato televisivo 'I Promessi Sposi' - prosegue il governatore - rimarrà un punto fermo e indimenticabile della sua eccezionale carriera". "Regione Lombardia e tutti i lombardi - conclude - sono vicini ai suoi cari in questo triste momento".

La carriera di Nino Castelnuovo

Secondogenito di quattro fratelli (due maschi, Pierantonio e Clemente, e una femmina, Marinella), incomincia a lavorare ancora bambino a Castello, rione di Lecco. Dopo aver praticato la ginnastica artistica e il ballo, nel 1955 si trasferisce a Milano, dove diventa allievo della scuola del Piccolo Teatro di Milano di Giorgio Strehler.
Inizia quindi a lavorare per la televisione nel 1957, anno in cui partecipa come mimo al programma Zurlì il mago del giovedì, di Cino Tortorella[1] (tra i suoi compagni mimi vi sono Renata Padovani, Gabriella Durano Galvani, Relda Ridomi e Sergio Le Donne). Esordisce poi al cinema in Un maledetto imbroglio (1959) di Pietro Germi, e prosegue interpretando ruoli secondari da attore giovane in numerose pellicole, alcune delle quali anche di rilievo come Il gobbo (1960) di Carlo Lizzani e Rocco e i suoi fratelli (1960) di Luchino Visconti.

L'occasione internazionale arriva con il musical francese Les Parapluies de Cherbourg (1964) di Jacques Demy, un film interamente cantato, in cui interpreta la parte del protagonista accanto a una giovane Catherine Deneuve. Il film ottiene all'estero consensi di critica e di pubblico e vince la Palma d'oro a Cannes, ma passa quasi inosservato in Italia per la idiosincrasia del pubblico italiano nei confronti dei musical, ancor più se sottotitolati.

In compenso, qualche anno più tardi Castelnuovo diverrà uno degli attori più popolari in Italia grazie al ruolo di Renzo Tramaglino nella riduzione televisiva de I promessi sposi, andata in onda sul primo canale della Rai nel 1967, per la regia di Sandro Bolchi. Le sue scelte successive hanno privilegiato la televisione, dove ha preso parte a numerosi sceneggiati che hanno fatto seguito al primo grande successo; da ricordare Ritratto di donna velata (1974), con Daria Nicolodi. Nel 1976 subisce una grave perdita familiare, quando suo fratello Pierantonio viene picchiato a morte[2]. Nel 1994 un'altra grave perdita: muore in un incidente stradale l'altro fratello Clemente.

Recita superbamente in uno dei più premiati film di tutti i tempi, Il paziente inglese (1996), nei panni dell'entusiasta archeologo italiano D'Agostino. Il pubblico lo ricorda ancora per la sua lunga carriera di atletico testimonial nella pubblicità dell'Olio Cuore, in cui veniva ripreso nell'atto di saltare una staccionata. Nel 2013 Castelnuovo ha vestito i panni dello spregiudicato giudice Savio, nella serie Le tre rose di Eva 2, ruolo che ha continuato a ricoprire anche nella terza stagione della serie televisiva nel 2015.

(fonte Wikipedia)

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