E' morta la professoressa Maria Alda Bencini, pioniera della neuropsichiatria infantile e "madrina" della Casa dei Ragazzi
Una vita dedicata quasi interamente al mondo dell’infanzia e della disabilità
Il 19 ottobre 2023 all’età di 99 anni, dopo una“vita pazzesca” - come lei stessa l’ha definita in un’intervista video rilasciata qualche anno fa al Corriere della Sera - dedicata quasi interamente al mondo dell’infanzia e della disabilità, è morta la professoressa Maria Alda Bencini Bariatti, pioniera della neuropsichiatria infantile e "madrina" della Casa dei Ragazzi di Olgiate.
E' morta la professoressa Maria Alda Bencini, pioniera della neuropsichiatria infantile e "madrina" della Casa dei Ragazzi
La Professoressa Bencini si è laureata in Medicina a ventitré anni a fine anni quaranta, con una specializzazione in pediatria e in clinica delle malattie nervose mentali. L’Università è stato uno dei suoi maggiori terreni di espressione e di dedizione, insieme all’impegno rivolto alla Scuola Speciale Comunale Treves De Sanctis, prima, e al nostro Ente, attraverso tutte le sue trasformazioni di natura giuridica, poi.
Ha iniziato ad occuparsi della Neuropsichiatria Infantile, che in Italia non era ancora disciplina sviluppata, durante gli studi negli Stati Uniti negli anni cinquanta ed è stata una tra i primi studiosi italiani della Sindrome Di Down. La sua convinzione, portata avanti insieme alla Dott.ssa Spinelli – Direttrice della Scuola Speciale Treves De Sanctis – è sempre stata quella che i bambini con sindrome di Down e altre disabilità che allora non erano ancora state scoperte potessero essere riabilitati e scolarizzati con metodi più specificamente adeguati alle loro condizioni e potenzialità.
Negli anni settanta è stata fondatrice, insieme all’Avvocato Bonatti, alla Dottoressa Adele Lodigiani e alla Dottoressa Angela Spinelli, dell’Associazione “Amici della Scuola Treves-De Sanctis” che ottenne dal Vescovo di Como l’uso di un edificio, l’attuale sede della RSD Casa dei Ragazzi a Olgiate Molgora, in cui organizzò un istituto per giovani adulti con disabilità affinché i genitori, divenendo anziani,potessero avere una prospettiva assistenziale per i propri figli.
“Negli anni 80 avevamo inventato il Dopo Di noi di cui tutti parlano ora” raccontava la Professoressa in un’intervista a Casa dei Ragazzi proprio un anno fa.
"Da questa esperienza è nata Casa dei Ragazzi IAMA Onlus a cui, in tutti questi anni, la Professoressa Bencini Non ha mai smesso di offrire sostegno, attenzione e supporto, sia nel ruolo istituzionale di Consigliere all’interno del Consiglio di Amministrazione, sia da professionista, a fianco degli ospiti e delle equipe educative dei Servizi - sottolineano dalla Casa dei Ragazzi - Gli operatori che da più tempo lavorano per l’Ente ricordano la sua competenza, l’autonomia di pensiero e il grande senso critico che, nella progettualità più generale così come nello studio specifico dei singoli casi di cura, non mancavano mai e portavano un grande valore aggiunto e di prospettiva all’elaborazione e nelle pratiche"
Il Consiglio la ricorda come "presenza costante alle sedute sempre ricca di contenuti e proposte, grinta e pragmatismo per la sua preparazione e la conoscenza specifica dei temi trattati".
Ancora lei dichiara: "Noi Per capire facevamo, mettevamo in pratica quello che studiavamo”.Nel ricordo della Presidente, Avv. Elena Rolandi, “la Prof.ssa Bencini è stata una risorsa ineguagliabile,con cui abbiamo avuto l’enorme fortuna di collaborare e da cui abbiamo imparato fino all’ultimo. Senza Il suo sguardo visionario Casa dei Ragazzi non sarebbe quello che è ora, per la sua capacità di intuire e attuare pratiche che sono innovative ancora oggi. Le siamo immensamente grati! ”Nei loro racconti, i ragazzi della Residenza ricordano la torta al limone, il suo dolce preferito; era innamorata del suo lavoro con gli occhi che le sono brillati tutte le volte che ne ha parlato, fino all’ultimo.
"La vogliamo salutare come facevano gli ospiti di Casa dei Ragazzi, quando partiva con il taxi alla volta di Milano, dopo intere giornate trascorse alla Casa di Olgiate: Ciao, Bencini!"