20enne punta da una siringa in discoteca

Droga dello stupro, un caso anche nel Meratese

Episodio allarmante avvenuto nello scorso fine settimana al Noir Club di Lissone ai danni di una ventenne residente a Olgiate Molgora

Droga dello stupro, un caso anche nel Meratese
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Droga dello stupro, un caso anche nel Meratese. Episodio allarmante avvenuto nella notte tra sabato 14 e domenica 15 ottobre al Noir Club di Lissone ai danni di una ventenne residente a Olgiate Molgora.

Droga dello stupro, il caso della giovane di Olgiate Molgora

Era in coda con un’amica per uscire dalla discoteca quando ha sentito il pizzico di una puntura sul braccio e nei giorni successivi ha accusato, oltre al dolore, anche nausea e mal di testa. Un episodio allarmante quello avvenuto nella notte tra sabato 14 e domenica 15 ottobre al Noir Club di Lissone a una ventenne residente a Olgiate, che era andata a ballare con un’amica e che è stata vittima di una pratica che in Italia è ancora poco conosciuta, ma che in Paesi come Gran Bretagna, Belgio e Francia ha già visto numeri impressionanti. Si chiama needle spiking e consiste nell’iniettare tramite una siringa farmaci oppioidi o più spesso la cosiddetta “droga dello stupro” con l’obiettivo poi di approfittarsi della vittima, intontita dalla sostanza somministrata.

«Era circa l’una e 40 quando le ragazze si sono avvicinate all’uscita e all’improvviso nostra figlia ha sentito un puntura di siringa sul braccio scoperto - spiegano i familiari della giovane olgiatese - Si è girata e ha visto un ragazzo che si allontanava di scatto».
Fortunatamente l’amica della giovane, che ha a lungo abitato all’estero, conosceva il fenomeno e, capita la situazione, le due si sono rifugiate in bagno un’oretta, temendo che potessero manifestarsi i sintomi della sostanza somministrata.

I familiari della ragazza hanno poi provveduto a chiamare il medico di base, che ha però sembrerebbe aver minimizzato l’accaduto.

Dal momento che la droga dello stupro resta nel sangue fino a 8 ore e nelle urine fino a 12, non è stato possibile effettuare indagini più approfondite, anche se i familiari della giovane vorrebbero effettuare il test del capello, che ha validità fino a 30 giorni.

Il servizio completo, con l'intervista ai famigliari della giovane di Olgiate, sul Giornale di Merate nelle edicole da martedì 24 ottobre.

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