Disagi Uniacque, la lettera di un cittadino: "Ma i sindaci dell'Isola ci sono?"
Piovono polemiche per l'aumento delle bollette dell'acqua nell'Isola Bergamasca e nella Valle San Martino.
Disagi Uniacque, la lettera di un cittadino: "Ma i sindaci dell'Isola ci sono?".
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Disagi Uniacque, la lettera di un cittadino esasperato
Esasperato dai disagi che Uniacque, con l'aumento improvviso delle bollette dell'acqua, ha provocato nel territorio dell'Isola Bergamasca e della Valle San Martino, Giovanni Mangili, cittadino di Bonate Sopra, ha scritto una lettera al Giornale di Merate. La riportiamo integralmente:
La vicenda della fornitura dell’acqua ai cittadini dell’Isola Bergamasca ha assunto ormai il carattere di una vera e propria sanzione comminata agli utenti di questa zona per via di una diatriba tra Hidrogest e Uniacque prima e dopo per le decisioni del gestore unico, appunto Uniacque, di imporre d’emblée le nuove tariffe sul consumo di acqua.
Per dirla tutta, evidenziando i numeri per quanto mi riguarda direttamente, famiglia di due persone, a partire da gennaio 2019 sino al 31 dicembre 2020 i costi del consumo di acqua addebitati sono stati di ben 591.18 euro. Mentre per gli anni 2015/2016 il consumo complessivo di acqua ammontava a 369 euro e nel 2017/2018 l’ammontare era di 478 euro. Pertanto, nel giro di un anno per via di recuperi vari e aumenti decisi da gestore unico la spesa per la mia famiglia (2 persone) è aumentata di 113.18 euro.
In sintesi ecco le bollette addebitate nel giro di pochissimo tempo da Uniacque con recuperi sul 2019/2020: 113 euro gennaio 2020; 83,93 maggio 2020; 87,20 settembre 2020; 80,43 dicembre 2020; 51,73 gennaio 2021; 79,89 febbraio 2021. Nel 2021 inoltre sono previsti ulteriori aumenti che il Consiglio di Amministrazione ha reso noti attraverso la stampa per investimenti vari.
Se non erro nel 2019 l’aumento è stato del 30%, nel 2020 dell'8%, nel 2021 del 4,5%, nel 2022 sarà del 3,4% e per il 2023 del 4%. Totale aumento del costo del consumo di acqua per i cittadini dell’Isola Bergamasca tra il 2019/2023 ammonterà a 49,9%. Immaginatevi che impatto possa avere questa cosa per una famiglia composta da 4 o 5 individui. Non a caso sui social (Facebook e altri) gli interventi indignati dei cittadini si sprecano, così come sono aumentate le richieste di contributo ai Comuni di molte famiglie per poter onorare i pagamenti richiesti e non incorrere in ulteriori sanzioni o alla chiusura della fornitura di acqua.
I sindaci, i partiti e le associazioni a tutela del consumatore pare abbiano perso l’uso della parola e su questa vicenda non hanno trovato il tempo di dire la loro evidenziando il mancato confronto per poter stabilire un trattamento meno oneroso circa le possibilità economiche del cittadino, specialmente in una fase di pandemia, di cassa integrazione, di poco lavoro e altre questioni spesso legate al numero dei componenti famigliari o a problemi di salute e i costi che queste questioni determinano.
Più che arrabbiato sono indignato di fronte a questo modo di fare che scarica sulla gente ogni onere possibile senza un minimo di decenza in considerazione delle difficoltà del momento. La cosa ovviamente non può concludersi qui con la sola lamentela, non a caso scrivo questa lettera al giornale cittadino anche per informare che un'associazione di zona denominata “Isola Bene Comune" si sta prodigando per mettere in campo alcune iniziative (conferenza stampa o assemblea pubblica) per denunciare quanto di distorto esiste su questa intera vicenda, non escludendo pure iniziative legali.