Covid: nella Bergamasca continua il decremento dei casi. I dati dei Comuni dell'Isola e della Valle San Martino
Negli ultimi sette giorni si contano 100 positivi in meno rispetto al setting precedente dell'Ats. In calo anche la media giornaliera di nuovi contagi, che passa da 293 a 278 positività quotidiane. L'incidenza settimanale scende a da 178 a 170 casi ogni centomila abitanti
Continua il calo nel numero complessivo di positivi al Covid accertati in una settimana in provincia di Bergamo. Tuttavia, la flessione registra una leggera frenata. Secondo i dati diffusi oggi (mercoledì 31 marzo) dall’Ats di Bergamo da mercoledì 24 a martedì 30 marzo sono 1.949 le positività diagnosticate, 100 in meno rispetto a quelle riportate nel monitoraggio precedente. Il decremento della scorsa settimana era stato invece di 213 casi. Tradotto in percentuali, si è passati da una flessione pari a -9% a un -5% su base settimanale.
Covid: nella Bergamasca continua il decremento dei casi
Prosegue anche la diminuzione della media giornaliera di nuovi casi accertati, scesa a 278 positività al giorno contro le 293 della settimana precedente, così come il valore di incidenza complessivo settimanale calcolato a livello provinciale. Quest’ultimo due settimane fa era pari a 197 casi ogni 100 mila abitanti, indicatore sceso la scorsa settimana a 178 casi e oggi fisso a 170 casi ogni 100 mila abitanti.
Sono invece 50 (uno in più) i comuni in cui non è stato accertato alcun nuovo contagio. «Ciò appare corroborare ulteriormente i segnali osservati da due settimane – sottolinea l’Agenzia di tutela della salute – che mostrano un rallentamento della curva epidemica».
Pressione sugli ospedali in allentamento
Le aree critiche restano ancora gli Ambiti confinanti con le province di Brescia e Cremona. «La situazione complessiva della terza ondata – aggiunge l’Ats di Bergamo – pare tendere, superata la fase di plateau, a un decremento che per ora è in fase iniziale e che necessita di un consolidamento più stabile. Iniziano ad emergere anche segnali di attenuazione dell’impatto sulle strutture ospedaliere, ancora impegnate in modo rilevante per quanto riguarda i ricoveri ordinari e le terapie intensive». Per la maggior parte, spiega l’Ats, i pazienti ricoverati continuano ad essere residenti in altre province lombarde.
Nonostante i segnali più che incoraggianti il rischio di una risalita improvvisa dei contagi non è scongiurato, poiché l’andamento della curva non è ancora chiaramente consolidato nella sua fase discendente.
Per questa ragione le autorità sanitarie continuano a invitare alla massima attenzione, ribadendo la necessità di «rispettare rigorosamente tutte le norme previste, in particolare quelle relative al distanziamento sociale e all’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale in famiglia e nelle situazioni extra-famigliari, soprattutto sui trasporti pubblici e in altre situazioni in cui aumenta il rischio di contagio».