Emergenza sanitaria

Covid, ma non solo: la mortalità raggiunge i livelli di marzo. In provincia di Lecco 505 vittime del Coronavirus

Lo testimonia l’ultimo report del SISMG, il Sistema di Sorveglianza della Mortalità Giornaliera.

Covid, ma non solo: la mortalità raggiunge i livelli di marzo. In provincia di Lecco 505 vittime del Coronavirus
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La mortalità giornaliera in Italia ha raggiunto i livelli di marzo: lo testimonia l’ultimo report del SISMG, il Sistema di Sorveglianza della Mortalità Giornaliera. Per quanto riguarda la provincia di Lecco le vittime da inizio pandemia sono state 505 con 26 decessi nelle ultime due settimane.

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Covid, ma non solo: in Italia la mortalità raggiunge i livelli di marzo

Si tratta di un’immagine è chiarificatrice più di mille parole, e il grafico dell’andamento stagionale della mortalità, all’ultimo aggiornamento del SISMG (alla 43esima settimana del 2020, cioè quella del 21-27 ottobre: si tratta infatti di dati che richiedono tempo per essere raccolti, aggregati e certificati) mostra come in Italia si sia raggiunto un tasso di mortalità giornaliero ai livelli di metà marzo, poco prima del picco assoluto della prima ondata di Covid-19.

La pandemia non è agli stessi livelli di marzo

Ma la situazione nel contesto è anche peggiore: l’eccesso di mortalità è infatti ancora maggiore, poiché si discosta da una baseline (la mortalità prevista sulla base della media di quanto avvenuto nei 5 anni precedenti) significativamente più bassa ad ottobre rispetto a quella normale per il mese di marzo, quando la stagione influenzale (che, come mostrato nel grafico, è uno dei principali fenomeni che il SISMG monitora normalmente) è appena uscita dal picco e provoca anch’essa ancora una mortalità sensibilmente superiore a quella delle altre stagioni dell’anno.

Andamento in crescita

Come la seconda immagine testimonia, infatti, l’eccesso di mortalità è analogo tra Nord e Centro-Sud. Ossia, al Sud la situazione è chiaramente più grave di quella della scorsa primavera, quando la mortalità giornaliera era rimasta pressoché invariata, mentre al Nord non si sono ancora raggiunti gli stessi picchi: sebbene, purtroppo, l’andamento per il momento è ancora in crescita e lo è stato anche per queste due settimane, seguenti a questi ultimi dati aggiornati al 27 ottobre, cosa che ci deve far prevedere prossimi bollettini SISMG ancora più allarmanti di questo. Per ricordare infatti il trend di queste settimane, è necessario citare come al 27 ottobre i nuovi contagi giornalieri fossero stati 25mila ed i morti di Covid 205 (dal bollettino del giorno seguente, 28 ottobre): nel bollettino di ieri, 7 novembre, i nuovi casi sono stati quasi 40mila ed i morti di Covid segnalati ben 425.

Mortalità, indicazione di tutti i decessi, non solo quelli legati direttamente al Covid

Il SISMG è lo strumento che viene utilizzato per monitorare l’andamento della mortalità nazionale sulla base del campione di una ventina delle città più popolose d’Italia, e registra – coi dati in arrivo direttamente da ciascuna anagrafe comunale – tutti i decessi avvenuti per qualsiasi causa. Il sistema è attivo tutto l’anno e permette di identificare picchi molto più alti del previsto, e con essi evidenziare anomalie come quelle causate in questo caso, ovviamente, dalla pandemia di Covid-19. Non necessariamente solo per quanto riguarda i morti direttamente di Covid, ma in generale l’eccesso di mortalità che può essere in parte attribuibile anche indirettamente al Covid, ad esempio a causa della sofferenza del Sistema Sanitario che, impegnato a fronteggiare l’emergenza e con gli ospedali sovraccarichi, fatica a rispondere tempestivamente e con efficacia alle esigenze mediche anche di pazienti di altra natura.

Pertanto, questo sistema di monitoraggio taglia dunque anche le gambe a qualsiasi polemica riguardante i proverbiali “morti di Covid o con Covid”, o ancora riguardo le morti prevalentemente fra gli anziani con patologie pregresse, argomento spesso utilizzato con l’implicita insinuazione che “sarebbero dovuti comunque morire”. I numeri, ancora una volta, parlano chiaro: ogni giorno, tutti i giorni, muoiono molte, moltissime persone in più della norma; ossia muoiono molte persone che, senza il Covid-19 e l’impatto che esso sta avendo sul nostro sistema, sarebbero rimaste con noi. Con o senza altre patologie pregresse.

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