Virus ed economia

Coronavirus: necessarie regole chiare per le aziende

"Vogliamo solo regole chiare. In queste ultime quattro settimane, invece, abbiamo assistito a uno sfasamento tra le comunicazioni governative, regionali e sindacali. C’è una gran confusione."

Coronavirus: necessarie regole chiare per le aziende
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"Vogliamo solo regole chiare. In queste ultime quattro settimane, invece, abbiamo assistito a uno sfasamento tra le comunicazioni governative, regionali e sindacali. C’è una gran confusione. Se le regole sono chiare, precise e univoche possiamo lavorare tutti più tranquilli. Così invece si alimenta anche la paura...”. Il tema delle regole viene ripetuto con insistenza nella chiacchierata con Alessandro Galbusera, imprenditore lecchese che - con i soci Felice Lorenzo e Renato Tizzoni - guida la Cabaglio Spa e la Cabagaglio Packaging Srl di Sirone, la prima specializzata nella produzione di cupole e fondi in banda stagnata per tutti i diametri di bombole aerosol, la seconda focalizzata prevalentemente in chiusure metalliche per imballaggi di vario genere, entrambe legate alle filiere dei settori chimico, cosmetico e alimentare. La Cabagaglio - che tra la fine del 2016 e l’inizio del 2017 si è trasferita da Lecco a Sirone - occupano circa 80 dipendenti, realizzano un fatturato di quasi 20 milioni di euro e continuano a lavorare perché i suoi prodotti vengono usati anche nel comparto alimentare e della disinfestazione.

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Coronavirus: servono regole chiare per le aziende. Avete chiesto la deroga al Prefetto di Lecco?

“Si. Facciamo parte della filiera che lavora per le aziende essenziali e successivamente alla comunicazione alla Prefettura il nostro Codice Ateco è stato inserito tra le attività essenziali potendo di conseguenza continuare le produzioni senza problemi, ovviamente rispettando tutte le cautele del caso. Avremmo solo voluto vedere maggiore chiarezza...”.

In che senso?

“Le varie filiere produttive sono tutte legate tra loro, ma questa caratteristica non è stata compresa. Poi in questi giorni è stata prodotta una gran quantità di carta che ha mandato tutti in confusione. Ogni giorno sono alle prese con decreti governativi, provvedimenti regionali, richieste sindacali, confronti con il medico aziendale per garantire la massima sicurezza, interpretazioni di ogni tipo che confrontiamo con  l’Api Lecco la nostra associazione datoriale e il sindacato ... Anche adesso, mentre sto parlando con lei, è arrivata l’ennesima circolare con allegato il 4* modello per l’autocertificazione. Così e faticoso. Già è difficile tenere in piedi l’azienda in questi momenti se poi ci si mette anche la burocrazia è finita. Noi le regole le seguiamo, chiediamo solo chiarezza”.

L’intervista integrale si può leggere sul Giornale di Lecco, in edicola da lunedì 30 marzo, e sul Giornale di Merate, in edicola da martedì 31 marzo 

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