Coronavirus, la testimonianza di un edicolante che ogni giorno affronta l'emergenza
Ha deciso di tenere aperto il negozio per offrire un servizio che i cittadini gli chiedevano a gran voce.
La testimonianza di Alessandro Ghisleni, che ogni giorno alza la serranda della sua edicola in via Santa Maria a Carvico per offrire un servizio ai suoi affezionati clienti nonostante l'emergenza sanitaria in corso.
La testimonianza di un edicolante di Carvico durante l'emergenza Coronavirus
«Nessuno mi ha obbligato a tenere aperto il negozio, ma quello che mi sentivo di fare era garantire un servizio anche in un momento come questo... soprattutto in un momento come questo». In prima linea, tra chi ogni giorno alza la serranda della propria bottega affrontando il rischio di essere contagiato, c’è anche Alessandro Ghisleni, 42 anni, residente a Verderio ma originario di Carvico, dove nell’ottobre 2017 è diventato titolare dell’edicola di via Santa Maria in centro paese. Ghisleni ha voluto raccontare la sua testimonianza, spiegando che a spingerlo a portare avanti la propria attività durante l’emergenza è stato il desiderio di mostrare la propria vicinanza ai clienti, che in questi due anni e mezzo sono diventati veri e propri confidenti: «Le persone passano a trovarmi anche solo per uno scambio di opinioni o una parola di conforto - ha dichiarato - In questo modo ci facciamo forza a vicenda esortandoci a non mollare. Inoltre, appena era scoppiata l’emergenza ho tenuto chiuso il negozio un paio di giorni in via precauzionale e in quel breve periodo ho ricevuto tante chiamate dai miei clienti, i quali dicevano che gli mancavano il confronto e le chiacchierate con me: questa dimostrazione d’affetto mi ha dato una forza in più per ripartire».
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Un servizio con guanti e mascherine in piena sicurezza
Ogni giorno, dunque, il commerciante di Carvico offre un servizio che i cittadini continuano a chiedere a gran voce. Il negozio di via Santa Maria, infatti, è sia un’edicola che una cartoleria, ma non solo: «Vendo anche libri, cartucce per stampanti, auricolari, cover per cellulari, materiale elettronico - ha spiegato Ghisleni - Se una persona cerca qualcosa che non ho in negozio, poi, mi attivo per procurargliela e a volte spedisco anche documenti per conto di anziani o di chi non ha la possibilità di farlo a casa.... La mia sfida più grande è quella di offrire un servizio a 360 gradi e far diventare il mio negozio un punto di riferimento per chi ha bisogno». Il tutto, ovviamente, nel pieno rispetto delle normative attualmente vigenti per il contrasto della diffusione del Coronavirus. Oltre a indossare mascherina e guanti, infatti, l’edicolante accoglie i clienti uno alla volta, mantiene la distanza di sicurezza di almeno un metro e disinfetta la porta d’ingresso ogni trenta minuti, cercando comunque di tenerla aperta tutte le volte che le condizioni atmosferiche lo consentono. Ha persino iniziato a vendere mascherine monouso e prodotti antibatterici e igienizzanti, ovviamente senza alcun tipo di speculazione. «In questo mese non ho mai avuto problemi, tutti stanno rispettando le regole senza lamentarsi - ha commentato soddisfatto - Ma non avevo dubbi sui carvichesi».
Le rinunce: "Con mia figlia faccio il gioco della distanza"
Tuttavia, anche se porta avanti il suo lavoro con grande passione, Ghisleni non nasconde che questa scelta lo ha portato ad affrontare alcune rinunce sul fronte familiare. «La parte più difficile è stata limitare il contatto con mia figlia di otto anni - ha raccontato - Quando la bambina mi chiede un bacio o un abbraccio io la invito a fare il “gioco della distanza”... Non è semplice, ma lei si sta dimostrando molto intelligente e, nel mio piccolo, io mi sento di continuare a fare il mio dovere».