Istituto Graziella Fumagalli di Casatenovo

Coronavirus: la scuola fornisce pc portatili ai ragazzi

L'istituto Graziella Fumagalli di Casatenovo ha distribuito dei laptop ai ragazzi che non possiedono dispositivi informatici adatti per permettere la didattica telematica

Coronavirus: la scuola fornisce pc portatili ai ragazzi
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Un pc portatile a tutti i ragazzi sprovvisti di dispositivi informatici adatti per seguire la didattica a distanza. Ecco l'iniziativa lanciata dall'Istituto Graziella Fumagalli di Casatenovo che, come tutte le scuole italiane, ha dovuto ricorrere all'erogazione delle lezioni per via telematica a causa dell'emergenza Coronavirus. In un apposito comunicato stampa, il prof. Luca Fumagalli ha espresso la sua soddisfazione per come l'istituto ha gestito la didattica online in queste settimane e ne ha spiegato tutte le modalità e le strategie.

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Coronavirus: la didattica a distanza al Fumagalli è un successo

Il docente, in primo luogo, ha illustrato gli strumenti che sono stati utilizzati per favorire un apprendimento telematico efficiente e ha evidenziato i vantaggi che sono stati registrati: «Di fronte a un tale scenario, l’Istituto Graziella Fumagalli di Casatenovo si è da subito attivato per allestire un sistema efficace di didattica a distanza. Oltre a permettere agli alunni di continuare a seguire le lezioni e di sostenere verifiche e interrogazioni, si è innanzitutto cercato di mantenere,
pur nel virtuale, un “contatto” con loro, alla scopo di garantire una continuità col percorso scolastico intrapreso nel primo quadrimestre. Per perseguire questi importanti obiettivi sono state realizzate delle classi virtuali tramite il pacchetto “GSuite".

Ogni alunno, con il proprio account Google, ha così potuto iniziare a frequentare le lezioni tenute a distanza dai propri docenti, in videoconferenza, e a interagire con loro, con gli insegnanti di sostegno e con i compagni. Pur seguendo il normale calendario scolastico, si è impostata una didattica più leggera, con lezioni brevi, facilmente fruibili, arricchite dalla messa a disposizione di materiali scaricabili. Al netto dei disagi provocati dal difficile momento che stiamo vivendo, la didattica a distanza non è stata solo un palliativo, ma ha rivelato anche alcuni aspetti positivi: gli studenti, ad esempio, sono stati chiamati a diventare ancora più protagonisti della scuola continuando a dimostrare serietà e puntualità a lezione e nello svolgimento dei compiti. Sia per loro che per i docenti, poi, il passaggio forzato alla dimensione virtuale è stata anche un’occasione per conoscere meglio le opportunità didattiche offerte dall’informatica, arricchendone ulteriormente il bagaglio esperienziale»

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Laptop distribuiti a chi è sprovvisto di dispositivi adatti

L'insegnante ha poi ricordato che l'istituto ha fornito dei laptop per tutti gli studenti impossibilitati a seguire le lezioni poiché non possedevano gli strumenti informatici adatti: «Per venire incontro alle esigenze di quegli alunni che non disponevano di dispositivi informatici adatti, la scuola sta provvedendo a distribuire alcuni pc portatili e provvederà ad acquistarne altri con i finanziamenti messi a disposizione dal Governo»

Il progetto «Fumagalli Social»

Luca Fumagalli ha inoltre spiegato in cosa consiste il progetto «Fumagalli Social», un'iniziativa attraverso cui la scuola ha sfruttato i suoi canali social ufficiali per presentare ricette elaborate dai ragazzi dell’indirizzo enogastronomico  (presenti pure sulle pagine social del Comune di Casatenovo, con cui è stata firmata una convenzione) e anche per condividere schemi, appunti e presentazioni di quasi tutte le materie.

Una didattica a distanza soddisfacente

«I risultati della didattica a distanza, a oggi, sono più che soddisfacenti - ha infine affermato l'insegnante -  Naturalmente la partenza non è stata facile e sono occorsi alcuni giorni per elaborare un valido piano educativo alternativo. Tuttavia i docenti, con il dirigente a fare da direttore d’orchestra, hanno saputo reagire prontamente, sfruttando le risorse informatiche per fare “rete” quanto prima con i colleghi e con gli studenti. Il passaggio alla “scuola virtuale” è stato quindi meno traumatico del previsto e(pur con tutti i limiti del caso) l’obiettivo di garantire una continuità di percorso è stato pienamente raggiunto».

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