ARTE

"Conversio - Un amore inevitabile": Inaugurata la mostra di Dolores Previtali

Allestita nella suggestiva cornice del Castello Bartolomeo Colleoni di Solza, grazie all’impegno dell’omonima associazione e dell’Amministrazione Comunale, l’esposizione offre da sabato scorso all’ammirazione dei visitatori un'intensa selezione delle opere in terracotta, bronzo e gesso della nota artista

"Conversio - Un amore inevitabile": Inaugurata la mostra di Dolores Previtali
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Due emozionatissime bimbe hanno fatto da damigelle d’onore alla cerimonia del taglio del nastro dell’ultima interessante mostra dell’artista Dolores Previtali: "Conversio - Un amore inevitabile". Allestita nella suggestiva cornice del Castello Bartolomeo Colleoni di Solza, grazie all’impegno dell’omonima associazione e dell’Amministrazione Comunale, l’esposizione offre da sabato scorso all’ammirazione dei visitatori un'intensa selezione delle opere in terracotta, bronzo e gesso della nota artista.

"Conversio - Un amore inevitabile": Inaugurata la mostra di Dolores Previtali

Soddisfatta per il notevole riscontro di pubblico la presidente dell’Associazione, Gioia Arsuffi, che ha aperto i discorsi di rito annunciando con orgoglio, con l’apertura della mostra, anche quella della vecchia torre dell’antico maniero. Per anni dimenticata e utilizzata come magazzino, la torre è stata infatti svuotata, ripulita e sistemata in occasione dell'esposizione dell’artista.

“Questa è una mostra impegnativa – ha detto il sindaco Simone Biffi - di fatto la mostra dell’anno per il Comune di Solza, frutto del lavoro di tante persone che per settimane hanno collaborato con Dolores Previtali per dare valore alle sue opere. È stato un lavoro di squadra importante, che ha visto impegnati fianco a fianco professionisti e volontari. Dolores ha con noi un legame particolare – ha ricordato il primo cittadino - è stata lei, infatti, a realizzare il nostro Monumento agli alpini: un’opera imponente, che è parte integrante del suo percorso artistico”.

Le opere di Dolores Previtali, ha tenuto a sottolineare ancora Biffi, interrogano lo spettatore e lo portano a compiere un percorso interiore al termine del quale non si può che ritornare alla realtà, alla vita quotidiana, rinnovati. “E questo, in fondo, è il senso più profondo dell’arte” ha concluso il sindaco che ha tenuto a ringraziare in particolare per il lavoro svolto i volontari Lino Massi, Ettore Colnago ed Enzo Baratta.

“Porto i saluti del presidente della Provincia di Bergamo che ha voluto fossi qui a testimoniare l’importanza di questa mostra – ha quindi detto il consigliere provinciale Massimo Cocchi prendendo la parola - Il luogo in cui ci troviamo è il simbolo della nostra identità, è un ponte tra passato e presente. Oggi è teatro di un dialogo tra opere e pietre che sono testimonianza di questa storia. Dolores trasforma la materia in sentimento, pensiero e riflessione, per questo la sua mostra va letta con il cuore”.

Intenso e appassionato l’intervento del curatore dell’esposizione, Vittorino Balini che per prima cosa ha rivolto il suo saluto a Claudio Mapelli, presidente dell’Unione Italiana Ciechi che ha realizzato i pannelli in braille della mostra e organizzato visite guidate per i non vedenti.

“Di Dolores sono state scritte tante cose belle anche da parte di critici importanti – ha esordito Balini - Li accomuna il fatto di aver messo in evidenza il suo sguardo rivolto al profondo e l’attualità delle sue opere che ci toccano da vicino. Dolores esprime cose che fanno parte di un sentire comune. Tocca all’arte la funzione di dire la verità in pubblico e l’arte di Dolores ha origine proprio da questa urgenza di verità”.

Alda Merini diceva che l’arte ha lo scopo di salvare la vita, mentre il cardinal Gianfranco Ravasi che il messaggio di Dolores si trasforma in un’intensa parabola di redenzione. Nessun titolo, come “Conversio”, poteva pertanto essere più indovinato. Del resto, ha infine sottolineato Annalisa Sala che ha presentato la mostra, “Dolores Previtali presenta la realtà di noi esseri umani come collocati a metà strada tra terra e cielo. L’alto e il dentro sono le caratteristiche topografiche dell’arte di Dolores. La materia che sotto le sue mani prende forma raffigura qualcosa che riguarda tutti gli uomini: una ferita che rimanda a qualcosa che tutti abbiamo dentro, una sottile sofferenza. La ferita dell’origine, della nascita. Il suo è un invito ad amare la nostra vulnerabilità che è la parte migliore di noi anche se ci disturba”.

Tantissimi i ringraziamenti rivolti da Dolores Previtali alle tante persone, professionisti e volontari, agli sponsor che hanno dato il loro prezioso contributo alla buona riuscita della mostra che rimarrà aperta al pubblico fino all’11 maggio venerdì (15-18), sabato, domenica e festivi 21/4, 25/4, 1/5 (10-12; 15-18); altri giorni su prenotazione 329 62 63 716; bartolomeocolleoniassociazioni@gmail.com.

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