Decreto rilancio

Contributo a fondo perduto: 6.589 richieste nel Lecchese, 26.505 in Bergamasca. Ma c'è ancora tempo

Non c'è obbligo di restituzione, è a favore delle imprese e delle partite Iva colpite dalle conseguenze economiche del lockdown.

Contributo a fondo perduto: 6.589 richieste nel Lecchese, 26.505 in Bergamasca. Ma c'è ancora tempo
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Contributo a fondo perduto: in Lombardia presentate più di 207 mila richieste, 6.589 nella provincia di Lecco, 26.505 in quella di Bergamo. Quasi 149mila sono già state pagate, per un totale di oltre 564 milioni di euro.

Contributo a fondo perduto

Sono 207.200 le richieste di accesso al contributo a fondo perduto presentate dai contribuenti della Lombardia dal 15 giugno, data dell’apertura del canale. Di queste, 148.976 domande sono state evase e le somme già accreditate dall’Agenzia delle Entrate nei conti correnti di imprese, commercianti e artigiani, per un totale di poco più di 564 milioni di euro erogati (564.020.659).

In provincia di Lecco 6.589 domande

In Lombardia sono stati poco più di 204.000 i soggetti che hanno presentato domanda: 126.426 sono contribuenti persone fisiche, mentre 97.645 sono persone non fisiche. La maggior parte delle istanze presentate fanno capo alla provincia di Milano con 64.324 richieste e un contributo erogato pari a oltre 193 milioni di euro (193.323.655). Seguono poi le province di Brescia con 32.112 domande e 91milioni di euro, Bergamo con 26.505 domande e oltre 66 milioni erogati, Monza e Brianza con 18.000 istanze e 46 milioni di importo, Varese (16.644 e quasi 43 milioni) e Como (12.890 istanze e 37 milioni). Lecco si attesta a 6.589 domande, di cui 4.927 pagate.

Cos’è il contributo a fondo perduto

Il Dl Rilancio ha previsto l’erogazione di un contributo a fondo perduto, cioè senza alcun obbligo di restituzione, a favore delle imprese e delle partite Iva colpite dalle conseguenze economiche del lockdown. In particolare, tale ristoro spetta ai titolari di partita Iva, esercenti attività d’impresa e di lavoro autonomo, comprese le imprese esercenti attività agricola o commerciale, anche se svolte in forma di impresa cooperativa, con fatturato nell’ultimo periodo d’imposta inferiore a 5 milioni di euro e a condizione che l’ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2020 sia inferiore ai due terzi dell’ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2019.

L’ammontare del contributo è pari al 20% del calo del fatturato di aprile se i ricavi e i compensi dell’anno 2019 sono inferiori o pari a 400mila euro; al 15%, se i ricavi e i compensi dell’anno 2019 superano i 400mila euro ma non l’importo di un milione di euro; al 10%, se i ricavi e i compensi dell’anno 2019 superano un milione di euro ma non l’importo di 5 milioni euro. Il contributo è comunque riconosciuto per un importo non inferiore a mille euro per le persone fisiche e a duemila euro per i soggetti diversi dalle persone fisiche.

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