Contagi in salita: si pensa a chiudere Milano e torna lo spettro del lockdown
In Lombardia l'indice Rt è salito a 2.09.
Sentir pronunciare il termine lockdown fa tornare con la mente ai mesi bui di marzo e aprile. Ma il virus ormai galoppa e i provvedimenti della politica sembrano non giocare mai d’anticipo, bensì essere una continua rincorsa verso qualcosa che pare ormai ineluttabile, tanto che il Governo ha convocato urgentemente il Comitato tecnico scientifico per una riunione ieri sera, sabato 31 ottobre 2020. La linea di Palazzo Chigi è di provare a resistere ancora una settimana, a meno la curva epidemiologica non si impenni nuovamente. Anche perché per vedere gli effetti delle misure restrittive introdotte con il Dpcm firmato domenica scorsa è comunque necessario attendere come minimo domenica 8 novembre.
Ipotesi di lockdown mirati
Nel frattempo, in attesa dell’ennesimo provvedimento da Palazzo Chigi, si fa sempre più largo l’ipotesi di istituire lockdown mirati nelle grandi città e di limitare gli spostamenti verso le Regioni considerate “a rischio”. In Lombardia la serrata riguarderebbe l’aerea metropolitana di Milano, che da settimane vive una situazione esplosiva. Con ogni probabilità la decisione potrebbe arrivare dopo l’incontro tra il presidente di Regione Attilio Fontana e i sindaci lombardi in programma lunedì (2 novembre).
Secondo il monitoraggio settimanale dell’Istituto superiore di Sanità l’indice Rt in Lombardia è arrivato a quota 2.09, il che significa che i servizi sanitari rischiano di collassare in tempi brevi. La portata che sta assumendo la diffusione del contagio è certificata dai numeri: oggi, sabato 31 ottobre, in tutta Italia sono stati diagnosticati 31.758 nuovi casi grazie all’analisi di 215.886 tamponi (per un rapporto percentuale tra positivi e tamponi analizzati pari al 15 per cento).
La situazione in Lombardia
In Lombardia, invece, nonostante i timori della vigilia, non è stata sfondata la soglia psicologica dei 9mila contagi in 24 ore. Su scala regionale, sono state accertate 8.919 positività in virtù dell’esecuzione di 46.781 test molecolari. Anche a Bergamo si ha un aumento dei contagi, ma tutto sommato contenuto rispetto al resto della regione; quelli odierni sono 242. Critica è soprattutto la Bassa bergamasca, almeno stando ai dati del servizio epidemiologico dell’Ats; questo è infatti un territorio che ha molti contatti con il Milanese per logistica e per attività lavorative: Isola, Treviglio, Dalmine e Romano di Lombardia sono le aree più colpite.
Sul versante della pressione esercitata dall’aumento dei ricoveri sulle strutture ospedaliere, in Lombardia i malati ospitati nei reparti ordinari sono in totale 4.033 (+335), mentre i nuovi ingressi odierni nelle terapie intensive sono invece 22, per un totale di 392 malati in rianimazione. Sabato scorso (24 ottobre) erano 213.