Nibionno

Comunità in lutto per la scomparsa dell'architetto Sergio Fumagalli

La ceromonia funebre verrà celebrata giovedì 23 novembre alle 10.30 nella chiesa di Tabiago

Comunità in lutto per la scomparsa dell'architetto Sergio Fumagalli
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 Verranno celebrati giovedì  giovedì 23 novembre alle 10.30 nella chiesa di Tabiago a Nibionno i funerali  dell'architetto Sergio Fumagalli scomparso nelle scorse ore  a 66 anni. Titolare di uno studio di progettazione a Nibionno, Fumagalli era un professionista noto e stimato che aveva collaborato in maniera proficua con diverse Amministrazioni pubbliche del territorio e non solo.

Comunità in lutto per la scomparsa dell'architetto Sergio Fumagalli

Laureatosi alla facoltà di Architettura del Politecnico di Milano nel 1980, si iscrisse nel 1981 all’Ordine degli architetti a Como, successivamente trasferito a Lecco. La sua formazione sul campo avvenne  nei dieci anni successivi di intensa collaborazione con lo studio B.B.P.R. a Milano, diretto da Lodovico e Alberico Barbiano Belgioioso. Il suo primo incarico nel 1982 fu quello di curare la pubblicazione e la mostra su piazza Duomo a Milano (con A.Grandi, A.Tosi, F.Bagatti Valsecchi).
A metà degli anni ’80 iniziò  l’esperienza dei concorsi di architettura dove sperimentò  la collaborazione con diversi compagni di lavoro nella convinzione che questo sia il metodo più idoneo per stimolare la reciproca creatività e competenza.
Tra le collaborazioni più significative emergono quelle con l’arch. Marco Castelletti alla fine degli anni 90 e, a partire dal 2000 in maniera più stabile, quella con il gruppo lecchese “LFLarchitetti” (Laura e Piero Luconi, Alessandra Manzoni, Giovanni Sacchi e Dario Zappa), a cui vengono assegnati alcuni premi di architettura. A Lecco, in particolare, il gruppo viene premiato per la vincita di tre concorsi importanti, nessuno dei quali, purtroppo, viene realizzato. Tra il 2007 ed il 2010 è co-fondatore e partecipa all’esperienza del gruppo Quasarch per la stesura di vari progetti legati a possibili sviluppi di nuovi porti turistici in Turchia, in particolare per quello di Izmir nella zona destinata ad ospitare l’Expò 2015.
I lavori principali dello studio di Nibionno, avviati a partire dalla prima metà degli anni ’90, o sempre seguiti dalla progettazione preliminare fino alle fasi di cantiere, sono stati  prevalentemente pubblici.
L'architetto fumagalli ha preso parte a commissioni tecniche, edilizie e del paesaggio, per diversi comuni del Lecchese. Non solo ma è stato invitato a più riprese a presentare i suoi lavori agli studenti universitari del Politecnico a Milano, Piacenza e Lecco.
"Il suo addio lascia un vuoto incolmabile nella sua famiglia, nei tanti amici - di cui moltissimi barzaghesi - e nelle persone che con lui hanno collaborato lungo tutta la sua vita -  ha scritto il vicesindaco di Barzago Michele Bianco affidando il suo ricordo a Fb -  A Barzago rimarranno tracce indelebili dell' affetto che Sergio provava verso il nostro paese, la palazzina bar e la struttura feste al centro sportivo, l'area del centro anziani e il cantiere in corso della biblioteca e della futura zona 30 a cui si stava dedicando con grande impegno. Quest' ultimo era un progetto sul quale ci eravamo confrontati - anche duramente - tantissimo e ogni volta che ne parlavamo il progetto migliorava perché dal suo bagaglio fatto di esperienza e creatività tirava fuori sempre una nuova soluzione. Nessuno di noi era preparato a questo ultimo saluto a Sergio, di cui ci resterà il sorriso e la voglia di fare!"
Toccante l'ultimo omaggio a Fumagalli da parte di dell'Architetto  Margherita Mojoli, presidente dell'  Ordine Architetti PPC Como 
Conoscevo Sergio come Professionista da tanto tempo, Architetto di chiara fama, con “il pallino” e la vocazione per il Concorso da sempre.
Solo quest’anno ho avuto la fortuna di avvicinarmi a Lui da un punto di vista più personale e di conoscerlo meglio; grazie ad Andrea Gerosa, che ha avuto l’opportunità di collaborare con Sergio “braccio braccio”, abbiamo creato l’occasione di incontrarci, dopo tanti scambi di messaggi, nel nostro Festival di Architettura.
Quello che mi ha stupito di Sergio è stata la passione nel raccontare a tutti noi, cosa è stato per lui il tema del concorso, che ha accompagnato la sua lunga carriera e che nonostante alcune battute d’arresto, che tutti si trovano ad affrontare se si dedicano a questo strumento nel nostro Paese, ci ha sempre creduto e anche in quell’occasione ha speso parole di entusiasmo e speranza, senza mai evidenziare fatica o scoramento.
L’amicizia recente non mi rende meno triste per la perdita così inaspettata, anzi, mi fa pensare che mi sarebbe piaciuto potere avere più tempo, anche solo per dirgli quanto i nostri scambi wa sulle questioni della professione o sulla vita fossero importanti e che ora mi mancheranno; penso a quanto sia fondamentale, anche tra Colleghi, il sincero rispetto per il lavoro degli altri, a prescindere dal proprio gusto progettuale personale, e il riuscire a stimarsi, reciprocamente e con rispetto, quando ci si trova davanti persone appassionate. E Sergio aveva sicuramente questa passione, passione da vendere e che si intravedeva nel suo sguardo, vivace e acuto, come era chiaro e al contempo molto dolce nei suoi occhi, il grande amore che traspariva per la famiglia e un’umanità e semplicità nel rapportarsi agli altri che non dimenticherò. Per me è stato così.
Non rileggerò questo testo, che scrivo di getto e con grande tristezza, perdonate dunque qualche ripetizione e imprecisione; a volte bisogna concederselo.
Alla moglie, alle figlie, alle nipoti (e a tutti quelli che gli hanno voluto bene) il mio abbraccio più sincero e quello di tutto il Consiglio dell’Ordine.
Margherita
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