Commercio a Merate, dubbi e proposte del centro-sinistra
Intervento di Gino del Boca.
Riceviamo e pubblichiamo l'intervento del consigliere comunale di minoranza, nonché segretario del Pd di Merate, Gino del Boca, rivolta al vicesindaco Giuseppe Procopio sul tema del commercio di Merate. E' una missiva che farebbe seguito a quella già inviata il 18 maggio. "Siccome Confcommercio si è espressa negativamente riguardo la gestione del mercato da parte della Giunta di Merate, è doveroso muoversi verso azioni concrete per tutelare e rilanciare tutte le categorie produttive meratesi. Il tempo scorre e si accumulano sempre più ritardi in ogni ambito. Non bastano ahimè i post su Facebook. Merate necessita un piano economico strutturato con incentivi e regole chiare per tutti, a partire da nuove procedure semplificate per la richiesta di occupazione di suolo pubblico e esenzione TOSAP. Questa è anche l'occasione di sburocratizzare un iter spesso troppo oneroso per tutti i cittadini meratesi: rendiamo telematici quanti più servizi comunali possibile e costruiamoli "a misura d'uomo"! C'è chi sintetizza tutto con la parola "smart", abusandone e non riempiendo quest'ultima di significato: ora è il momento di cambiare davvero. Se non adesso, quando?".
La lettera di del Boca sul commercio a Merate
Ho aspettato a inviarLe questa lettera perché volevo avere chiarezza sulle nuove direttive e, nel mentre, ho letto le Sue dichiarazioni a mezzo stampa relative alla cancellazione della TOSAP e alla richiesta spazi pubblici da parte dei commercianti.
Quindi, ora che entrambi abbiamo in testa questa tematica, volevo sottoporLe alcune proposte / chiedere informazioni su come procedere.
A mio parere, la regolamentazione vigente è giustamente generica e non tiene conto delle peculiarità logistiche e morfologiche di ogni comune. I rischi che vedo sono molti, se il Comune e Lei, in quanto delegato al commercio, non daranno input più specifici e non coordineranno questa nuova possibilità di ampliare la propria attività negli spazi pubblici.
Innanzitutto, andrebbe spiegato a ogni commerciante come funziona questa nuova procedura telematica semplificata, che viene dettata dal decreto ma non viene declinata nei dettagli. Le chiedo: il Comune di Merate potrebbe forse semplificarla ulteriormente, creando un’apposita procedura differente per i commercianti da qui al 31 ottobre 2020?
Inoltre, c’è una questione di quanti spazi un’attività possa richiedere e di quali spazi possa richiedere: solo quelli adiacenti? Fino a quanti mq può richiedere una singola attività? Chi non ha spazi adiacenti richiedibili, che cosa può fare?
Vi è quindi anche il rischio per cui si potrebbero creare forme di concorrenza sleale / abuso di richieste di spazi tra attività.
Infine, da decreto, sembra che solo chi ha attività ristorative possa utilizzare negli spazi richiesti materiale come: tavoli, ombrelloni, sedie, insegne, zone d’appoggio ecc. Non sarebbe il caso di ampliare questo criterio anche a tutti i negozianti per permettere di esporre la loro merce? Ovviamente concedendo comunque più spazi sempre alla ristorazione che basa la propria attività sul predisporre coperti con ampio distanziamento sociale.
A tutte queste domande non pretendo che Lei mi dia risposta subito. Anzi, preferirei che ne si parlasse insieme, se lo riterrà utile, ma soprattutto con i diretti interessati: i commercianti. A mio parere infatti andrebbe fatto un breve regolamento sugli spazi e una procedura concordata coi commercianti. Non crede quindi che sia il caso di convocare la consulta commercio o un incontro specifico con commercianti, Confcommercio, Confartigianato e rappresentanti di categoria? Così da raccogliere le questioni degli interessati e proporre insieme a loro un protocollo, un regolamento, una procedura uguale per tutti.
Non so come pensava di muoversi, e di sicuro ci avrà già pensato. Tuttavia, viste le difficoltà di queste categorie, penso che uno snellimento burocratico assieme ad una chiarezza di regolamenti, possa giovare a tutti.
In attesa di un Suo gentile riscontro, le auguro buon lavoro.
Gino del Boca