Violenza assurda

Calci, pugni, rapine e spedizioni punitive contro ragazzini: 8 minorenni ai domiciliari

Allucinanti le frasi degli adolescenti violenti: "Io rubo tutto quello che mi piace, tanto loro (le vittime) hanno i soldi". "Oh, vedi di non fare il mio nome perché, se no, ti entro in casa e ti spacco tutto"

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Calci, pugni, addirittura spedizioni punitive contro altri adolescenti: sono reati gravissimi quelli dei quali sono accusati ben 12 minorenni, otto dei quali ai domiciliari e quattro denunciati.

Calci, pugni e spedizioni punitive commessi da minorenni

La scorsa notte a Costa Masnaga, Besana in Brianza, Renate, Veduggio con Colzano , i Carabinieri della Compagnia di Seregno, hanno attuato la misura cautelare degli arresti domiciliari emessa il 16 novembre dal gip del Tribunale per i Minorenni di Milano su proposta della Procura della Repubblica per i Minorenni di Milano nei confronti di 8 ragazzi italiani di età compresa tra i 15 e i 16 anni ritenuti responsabili "di rapina, lesioni personali aggravate e percosse, reati commessi in concorso e in esecuzione del medesimo disegno criminoso in relazione a più episodi delittuosi, di cui uno realizzato assieme ad altri tre coetanei e un maggiorenne, indagati a piede libero nell’ambito dello stesso procedimento penale (che ha un totale quindi di  12 indagati)."

Le indagini

L’ordinanza, come riportano i colleghi di primamonza.it è il frutto di un'articolata attività investigativa, avviata e condotta dai militari della Stazione dei carabinieri di Besana in Brianza sulla scorta delle denunce raccolte da 12 vittime, tutte 15enni, che, superando un forte clima intimidatorio in loro danno hanno permesso di raccoglie indizi di colpevolezza a carico degli indagati.

Le vittime il 23 dicembre  2020 sono state al centro di una  “spedizione punitiva” organizzata dagli indagati all’interno del Parco “Villa Filippini” di Besana: furono accerchiate da circa 25 giovani  e picchiate a sangue.

L'origine

Tutto è iniziato con una rapina avvenuta il 16 dicembre 2020, nella frazione di Valle Guidino dove, in cinque, con la minaccia di un acciarino, avevano rapinato 30 euro a una delle vittime. Non contenti, il giorno successivo gli stessi erano tornati all’interno del parco “Villa Filippini” di Besana. Qui dopo  spintoni e  atti di intimidazione, prima hanno richiesto insistentemente scarpe, indumenti e soldi alle loro vittime e poi, a una di esse, hanno portato via una cassa acustica. In quella circostanza "uno degli indagati, un 15enne, ha affermato che lui ruba tutto quello che gli piace, tanto loro (le vittime) hanno i soldi".
E ancora, il 18 dello stesso mese, nel pieno centro cittadino di piazza Umberto I, hanno minacciato e colpito con schiaffi sulla testa uno dei minori che, in quel momento, stava passeggiando in compagnia dell’anziano nonno. Nell’occasione gli altri venti giovani del branco hanno osservato divertiti commentando con frasi del tipo: "Rissa, ora scatta la rissa, si danno le botte!"

Poi è arrivato il sospetto che qualcuno potesse essersi rivolto alle forze dell’ordine. Ed ecco le intimidazioni del 22, sempre nel parco di “Villa Filippini”, dove il gruppo di violenti ha ingaggiato le vittime e le ha minacciate accusandole di aver fatto i loro nomi ai Carabinieri e urlando loro la frase "Perché avete fatto i nomi agli sbirri?".

L'ultimo episodio

Infine, l’episodio clou avvenuto il 23 dicembre, quando il branco, tra questi anche una ragazza di 15 anni (non indagata), si è recato ancora una volta in quel parco dove era certo avrebbero trovato le loro vittime. Le hanno quindi accerchiate e hanno impedito loro qualsiasi possibilità di fuga. Poi le hanno minacciate e aggradite verbalmente con frasi del tipo "Oh, vedi di non fare il mio nome perché, se no, ti entro in casa e ti spacco tutto, non sto scherzando!". E infine, l’assalto con ripetuti schiaffi e pugni.

In quell'occasione, per le numerose contusioni – anche facciali – riportate, tre dei giovani sono dovuti ricorrere alle cure del pronto soccorso di Carate Brianza riportando ognuno 7 giorni  di prognosi.

In seguito all’ultimo evento i genitori di tutte le vittime hanno sporto denuncia contro ignoti. Sono scattate quindi le indagini dei Carabinieri della Stazione di Besana che, dopo aver acquisito, visionato e analizzato ore e ore di immagini di svariati impianti di videosorveglianza, raccolto numerose prove testimoniali hanno raccolto conformi indizi di colpevolezza nei confronti dei 12 giovani in ordine ai sopracitati reati che hanno portato alle misure della scorsa notte.

Per gli otto destinatari della misura cautelare anche l’obbligo di non allontanarsi, dalle loro abitazioni, il divieto di utilizzare social network e di comunicazione attraverso l’utilizzo di internet o apparecchi cellulari con persone diverse dai propri familiari.

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