Maxi colpo

Buco nel muro, furto da 200mila euro in Brianza LE FOTO

Prima hanno aperto una porta tagliafuoco con un flessibile, oi si sono aperti un varco a colpi di... bilanciere. E' successo a Burago Molgora

Buco nel muro, furto da 200mila euro in Brianza LE FOTO
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Prima hanno aperto una porta tagliafuoco con un flessibile. Poi si sono aperti un varco attraverso un muro abbattendolo a colpi di... bilanciere.

Infine, muovendosi carponi, hanno messo le mani su un considerevole quantitativo di materiale hi-tech, fuggendo con un bottino da oltre 200mila euro, tra televisori e cuffiette per smartphone.

Buco nel muro, maxi furto

Ha dell'incredibile il colpo raccontato da Primamonza.it, messo a segno da un commando di malviventi nella notte tra giovedì e venerdì scorsi nel cuore dell’area industriale di Burago, in via Primo Villa.

Nel mirino dei banditi è finita, ancora una volta, la «Zero90», società di logistica attiva nel settore di strumentazioni e attrezzature tecnologiche.

Da una prima ricostruzione dei fatti pare che i banditi siano riusciti a entrare nel deposito passando dalla palestra adiacente, la Buriacus Crossfit.

Qui hanno squarciato uno degli ingressi laterali eludendo i sensori dell’allarme e passando per il corridoio centrale, per poi intrufolarsi negli spogliatoi (messi peraltro a soqquadro). Prima in quello femminile, poi in quello maschile. Da qui, una volta impugnati alcuni bilancieri e delle kettlebell, hanno cominciato a martellare contro il muro in cemento, riuscendo ad aprire una breccia fino a raggiungere l’azienda accanto. Anche in questo caso si sono mossi con tutta calma e prudenza, facendosi avanti a carponi per non far scattare i sensori e gli antifurti presenti.

Poi hanno preso delle panchine dagli spogliatoi per creare una sorta di scivolo su cui appoggiare la merce e asportarla con meno fatica.

E il colpo, purtroppo, è andato a buon fine: in totale, dicevamo, più di mille cuffie «Air Pod» targate Apple per un valore di oltre 230mila euro, cui si aggiungo anche 24 televisori (da 43 pollici) per altri 9mila euro.

Una refurtiva portata fuori seguendo la strada dell’andata e poi caricata, con ogni probabilità, su qualche mezzo che si trovava nei paraggi, oltre i campi che contornano l’area industriale. Lasciandosi alle spalle anche una serie di danni a dir poco ingenti. Il tutto è durato all’incirca un paio d’ore, da mezzanotte alle due, ma nessuno nei dintorni pare essersi accorto di nulla nonostante il frastuono dei colpi contro le pareti.

Le testimonianze dei titolari

«Un colpo sicuramente ben studiato - l’amarezza del responsabile dello stabilimento - Chi lo ha messo a segno sapeva benissimo come muoversi per evitare di far scattare sensori e allarmi, che infatti sono rimasti silenti. Veramente non mi spiego come siano riusciti a commettere questo furto incredibile. Mi sono accorto di quanto accaduto solamente la mattina seguente, quando ormai non c’era nulla da fare».

Il referente, a quel punto, non ha potuto far altro che allertare i Carabinieri e presentare denuncia: «Ho saputo tra l’altro che erano stati chiamati qualche ora prima dal titolare di un’officina vicino a me perché era scattato il suo allarme - prosegue - Probabilmente, quando se ne sono accorti, i ladri si sono nascosti da qualche parte, hanno atteso che i Carabinieri se ne andassero e poi sono tornati in azione seguendo un’altra strategia. Che purtroppo ha funzionato».

Stando a quanto raccolto dalle testimonianze pare che i banditi fossero almeno in cinque, presumibilmente originari dell’Est Europa.

«Se da un lato sapevano come agire, dall’altro sono stati fortunati, perché il materiale in deposito non doveva neanche esserci: era in transito e solo per un disguido era nel deposito - dice amareggiato il responsabile - Oltre al furto in sé c’è anche tanta rabbia per i danni subiti. Non solo da me, ma anche dalla palestra, che sono incredibili e ingenti. Veramente non trovo le parole per quanto accaduto».

Grande amarezza anche da parte del titolare della palestra:

«Si tratta della terza intrusione nel giro di quattro anni. In due occasioni avevamo subito dei furti, la prima volta avevano rubato un pad e dei soldi da una cassa. La seconda volta invece avevano impacchettato tutti gli attrezzi della palestre e li avevano già caricati su un furgone, ma fortunatamente i carabinieri erano arrivati in tempo. Questa volta invece non abbiamo subito furti, ma gravi danni materiali. Abbiamo già sporto denuncia, ma ormai non sappiamo più che fare, siamo sconsolati».

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