Il caso

Baby Gang: perquisito il materiale informatico del rapper

In un post pubblicato su Instagram il giovane cantante aveva spiegato orgoglioso di essere "il primo artista “detenuto” ad aver girato un video in prigione...

Baby Gang: perquisito il materiale informatico del rapper
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Baby Gang: perquisito il materiale informatico del giovane cantante. L'intervento degli agenti è avvenuto nei giorni scorsi e  (come è solito fare) è stato il rapper lecchese a rendere nota la vicenda attraverso una storia Instagram.

Baby Gang: perquisito il materiale informatico del rapper

Una story in cui, per altro, Zaccaria Mouhib, classe 2001, ha anche "motivato" la sua assenza al Namless, il festival lecchese che ha fatto registrare un boom di presenze, oltre 100mila. "Il Nameless era una data molto importante per me, visto che sono 6 anni che sogno di salire sopra quel palco e di far vedere in zona mia che qualcuno di loro c'è la fatta. Quando ne ho avuto la possibilità, gli agenti di polizia l’hanno impedito. Tutto questo è senza un senso. Continuo a far finta di niente, ma non so per quanto possa reggere".

Secondo la versione di baby Gang quindi la sua assenza è stata motivata non dalla propria volontà ma da un impedimenti delle forze dell'ordine. In realtà il Daspo che pende sulla testa di Baby Gang riguarda esclusivamente la città di Lecco, e non altri territori come Annone, dove si è svolto il Namless.

Ma non è finita qui perchè, come detto, il giovane ha reso nota anche la perquisizione: "Aggiungo pure che ieri tornato da Casablanca mi è arrivato un mandato di perquisizione e di sequestro di tutti gli apparecchi elettronici, tra qui il mio telefono e il mio Instagram, cosa che non ho mai sentito in 20 anni di tarantelle. E fidatevi che racconto solo il 5% di quello che mi fanno ma fa niente: sappiate che se un giorno darò di matto e impazzirò, saprete le motivazioni".

Il mandato di perquisizione del materiale informatico sarebbe legato alla vicenda del video della sua ultima hit "Paranoia" che Mouhib  ha girato cella del carcere di San Vittore dov'era rinchiuso in custodia cautelare con l'accusa di aggressione e rapina  (è poi tornato in libertà a febbraio).

In un post pubblicato su Instagram il giovane cantante aveva spiegato orgoglioso di essere "il primo artista “detenuto” ad aver girato un video in prigione.

"Ho girato una parte del mio video nel carcere di San Vittore per questo mi sono permesso di dire che il mio prossimo singolo rimarrà nella storia del rap, visto che sono il primo artista “detenuto” ad aver girato un video in un carcere vero e proprio ".

 

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