Avrebbe aiutato il fratello a strangolare la moglie in Svizzera: arrestato un pakistano
Il 48enne, residente a Valbrembo, avrebbe partecipato all'assassinio della cognata. Fa il saldatore nell'Isola
La polizia lo ha trovato sul posto di lavoro, mentre era intento a svolgere la sua attività di saldatore a Terno d'Isola. L'uomo, classe 1975 e di origini pakistane, è da poco diventato cittadino italiano: risiede a Valbrembo. Nessuno, però, era al corrente che lo scorso 11 settembre, almeno secondo l'accusa delle autorità svizzere, a Chiasso avrebbe aiutato il fratello a uccidere la cognata.
Avrebbe aiutato il fratello a strangolare la moglie in Svizzera: arrestato un pakistano
La vicenda era avvenuta l'11 settembre scorso, nell'appartamento di una palazzina del paese del Canton Ticino. Sulla base di quanto ricostruito, all'interno della coppia il rapporto aveva iniziato a essere connotato da varie tensioni. I due quindi avevano strangolato la donna, classe 1984, poi il fratello aveva chiamato i soccorsi, sostenendo davanti ai sanitari che la consorte avesse avuto un attacco cardiaco.
Gli accertamenti medici svolti in seguito, però, non avevano dato delle risposte certe, per cui la polizia elvetica aveva deciso di interrogare il marito come persona informata sui fatti. Il 44enne, che aveva mantenuto il segreto per quasi un mese, era però crollato confessando il delitto e, il 3 ottobre scorso, è finito in manette.
Concorso nell'omicidio
Le indagini della polizia svizzera avevano evidenziato inoltre la corresponsabilità del 48enne, che però non si trovava più nei loro confini giurisdizionali e perciò si era emesso un ordine di carcerazione internazionale. Gli agenti lo hanno sorpreso mentre era intento a svolgere il suo mestiere, con le persone che lo circondavano e i vicini di casa del tutto ignari che, accanto a loro, si trovasse un presunto omicida. Il quale, in concorso con il fratello, avrebbe pensato di aiutarlo a risolvere i problemi coniugali con la moglie aiutandolo ad assassinarla.
A seguito delle formalità di rito, il soggetto è stato accompagnato in carcere a Bergamo, a disposizione dell’Autorità giudiziaria, che ha convalidato l’arresto in attesa della procedura di estradizione.