Tragedia

Auto nel lago, morto anche il marito della prima vittima

Nell'incidente, avvenuto lo scorso 2 gennaio a Colico, aveva perso la vita la moglie Manuela Spargi. Gravissime anche le condizioni di un 79enne di Bernareggio

Auto nel lago, morto anche il marito della prima vittima
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Sale a due il conto della vittime della tragedia di Colico, quando lo scorso 3 gennaio un'auto con a bordo quattro persone finì nel lago nei pressi dell'Abbazia di Piona. A perdere la vita era stata la 56enne milanese Manuela Spargi: nelle scorse ore si è spento anche il marito sessantenne.

Auto nel lago, morto anche il marito di Manuela Spargi

L'uomo, rinvenuto in arresto cardiocircolatorio, era stato ospedalizzato con procedure di rianimazione in corso in codice rosso all'ospedale di Varese mentre della moglie Manuela era stato dichiarato il decesso già sul luogo dell'incidente.

Gravissime anche le condizioni di Emilio Carlo Chies, 79enne di Bernareggio che dopo le prime cure sul posto era stato trasportato in codice rosso all'ospedale di Gravedona.

L'incidente era avvenuto in via Abbazia di Piona: per cause ancora da accertarsi, il conducente dell'auto aveva perso il controllo del veicolo, finendo giù da una scarpata per circa 40 metri e terminando la corsa nelle acque del lago.

Il primo tempestivo intervento di soccorso

A soccorrere per primo gli occupanti della vettura era stato un Vigile del fuoco fuori servizio, Ivano Ghidoni. Il pompiere, testimone dell'accaduto, si era immediatamente tuffato nelle acque gelide per soccorrere gli occupanti dell'auto e grazie alla sua tempestiva azione era riuscito ad estrarre tre persone dall'abitacolo. Con lui anche la compagna, Debora Palmisano, medico anestesista, che aveva iniziato il massaggio cardiaco per cercare di rianimare i due uomini in attesa dei soccorsi.

Sul posto erano poi intervenuti i Vigili del fuoco, inviati dai comandi di Lecco, Bellano, Sondrio con le squadre nautiche a bordo di gommoni da Bellano e Dongo, le squadre fluviali e i sommozzatori di Milano. Oltre ai Carabinieri del Comando di Lecco, ai volontari del Soccorso bellanese, alla Croce rossa di Colico, quella di Morbegno e l'elisoccorso.

Il caso del feretro disperso

La vicenda aveva poi segnato un ulteriore fatto salito all'attenzione delle cronache nazionali. Il 5 gennaio i familiari di Manuela Spargi erano tutto radunati nella chiesa per il funerale, che sarebbe dovuto essere celebrato a Milano, dove risiedeva. Ma il feretro non è mai arrivato. L'autista del carro funebre era infatti rimasto bloccato nella neve dopo aver deviato il percorso per trasportare il feretro dall'ospedale di Sondrio al capoluogo lombardo, rischiando pure l'ipotermia dopo aver camminato a lungo nella neve per cercare aiuto.

 

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