Sangue, pistole e video

Arrestati Baby Gang e Simba La Rue

Arrestati anche i presunti autori del tentato omicidio proprio di Simba La Rue

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In manette Baby Gang e Simba La Rue. Tentati omicidi, violenza, pistole, vendette e non solo. Da tempo ormai alcuni fatti che hanno dell'assurdo e dell'inquietante hanno come protagonisti i rapper in ascesa.

All'alba di oggi una raffica di arresti ha messo in manette alcune Baby Gang e Simba La Rue, ma non solo:  ad essere fermati sono stati anche i presunti autori del tentato omicidio di quest'ultimo.

I Carabinieri di Bergamo, la Polizia e i militari di Milano hanno dato il via a operazioni congiunte alle prime ore di oggi, venerdì 7 ottobre 2022. Una raffica di arresti che ha come oggetto la faida tra rapper che ha insanguinato tutta la Lombardia e che vede Lecco come snodo dei pericolosi e violenti rapporti tra bande rivali.

A finire in manette anche Baby Gang  al secolo Zaccaria Mouhib il rapper 21enne di Lecco, già ben noto alle cronache. Non solo ma ad essere arrestato è stato anche Simba La Rue, Mohamed Lamine Saida,  23 anni  domiciliato a Merone ma assiduo "frequentatore" della nostra cittadina per il quale, nelle scorse ore è stato anche  anche disposto il giudizio immediato per una aggressione  avvenuta il 1 marzo scorso e per il rapimento di Baby Touchè, all'anagrafe Mohamed Amine Amagour.

Faida tra rapper: in manette anche Baby Gang e Simba La Rue

Baby Gang  e  Simba La Rue figurano  tra gli arrestati del blitz condotto stamattina da Polizia di Stato e l’Arma dei Carabinieri che,  coordinati dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Milano e dalla Procura per i Minorenni di Milano, hanno eseguito due ordinanze cautelari nei confronti di 11 persone gravemente indiziate dei reati di rissa, lesioni, rapina aggravata e porto abusivo di arma da sparo.

Baby Gang e Simba La Rue fermati

L’operazione di polizia giudiziaria, che ha portato  all'arresto di Baby Gang e Simba La Rue ha avuto origine a seguito della violenta rissa che ha visto coinvolte più di dieci persone, con l’uso di armi da fuoco, la notte tra il 2 e il 3 luglio scorso in via Alessio di Tocqueville, luogo noto della movida milanese. In quella circostanza, come riportano i colleghi di primadituttomilano il primo intervento della Polizia di Stato aveva consentito di sottoporre a fermo di indiziato di delitto due cittadini senegalesi convolti attivamente nella rissa, entrambi attinti da colpi d’arma da fuoco alle gambe.

La successiva ricostruzione del grave episodio  è stata il frutto di un’intensa e complessa attività d’indagine condotta dalla Compagnia dei Carabinieri “Duomo” e dalla Squadra Mobile, coordinate dalle due Procure, attraverso attività tecniche, analisi di numerosi filmati e acquisizione di dichiarazioni di persone informate sui fatti.   L’attività investigativa, attualmente nella fase delle indagini preliminari, ha consentito di ricostruire in modo puntuale le fasi salienti della violenta rissa e di collegarla  la stessa a pregressi contrasti tra bande di strada e a relativi interessi economici.
Maxi rissa

Alla violenta aggressione  secondo quanto emerso dalle indagini, avrebbero partecipato almeno 13 persone, di cui 11 appartenenti ad una fazione (tra i quali due minorenni) e due a un’altra. Un ruolo attivo nella rissa sarebbe stato svolto proprio da due noti trapper milanesi, che fanno  del gruppo più nutrito che  intorno a una casa discografica.

La violenta rissa, iniziata a calci e pugni è degenerata in  una vera e propria esecuzione nei confronti dei due senegalesi, feriti  alle gambe da colpi d’arma da fuoco e derubati del denaro ed atri effetti personali.

Fedeltà reciproca e di omertà tra rapper

Negli scorsi mesi i Carabinieri avevano tratto in arresto 9 persone, quattro delle quali destinatarie del provvedimento di oggi , protagoniste di una spirale di aggressioni e ritorsioni tra le gang di “Simba La Rue” e “Baby Gang”, da un lato, e quella di “Baby Touchè”, dall’altro,  L’ulteriore sviluppo delle indagini ha  consentito di svelare le dinamiche e le gerarchie interne alla gang di Piazza Prealpi, tuttora la più attiva sulla scena criminale e musicale milanese, nella quale si uniscono le gang di “Simba La Rue” e “Baby Gang” con regole di fedeltà reciproca e di omertà.

Reati di particolare gravità ed efferatezza

" Le modalità e le circostanze dei reati commessi denotano una spiccata capacità delinquenziale e pericolosità sociale dei soggetti coinvolti, capaci di compiere azioni delittuose connotate da particolare gravità ed efferatezza, potendo avvalersi della comune disponibilità di armi da fuoco, che non esitano a mostrare nei loro video musicali e sui rispettivi profili social, raggiungendo migliaia di followers soprattutto tra gli adolescenti"   sottolineano  le forze dell'ordine.

Arrestati anche i presunti autori del tentato omicidio di Simba La Rue

Ma come detto non è finita qui perchè sempre questa mattina  Carabinieri della Compagnia di Bergamo, coadiuvati dai militari dei Comandi Provinciali di Milano e Padova e dagli Agenti della Polizia Austriaca di Vondernberg  hanno arrestato presunti autori del tentato omicidio  proprio  Simba la Rue,  avvenuto in un parcheggio di via Aldo Moro a Treviolo in provincia di Bergamo, precisamente  alle tre della notte tra il 15 e 16 giugno 2022.

La Rue nel momento dell’aggressione si trovava all’interno della sua auto, in compagnia della fidanzata, una donna italiana residente nella bergamasca. I Carabinieri della Sezione Operativa della Compagnia di Bergamo, che hanno condotto le indagini coordinati dalla Procura della Repubblica di Bergamo, hanno da subito analizzato le telecamere di videosorveglianza comunali e private, riuscendo a risalire alle due autovetture utilizzate dagli autori della violenta aggressione. Secondo gli inquirenti  l’accoltellamento di Simba non sarebbe altro che una vendetta messa in atto da persone vicine  al rapper padovano  Baby Touché  sequestrato a Milano una settimana prima dell’accoltellamento.

Baby Gang e Simba La Rue in manette

Sono finiti in manette, al momento, uno dei “mandanti” dell’agguato, una donna 31enne bergamasca, nonché gli esecutori materiali: un milanese 24enne, un monselicense anch’egli 24enne e un marocchino 30enne già ristretto presso il centro di detenzione della polizia di Vordernberg.

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