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Aggredisce una maestra all'asilo: dieci giorni di prognosi per l'insegnante

Aveva deciso di ritirare la figlia dalla scuola di Ponte San Pietro: è scoppiato un diverbio con l'insegnante. Necessario l'intervento dei Carabinieri

Aggredisce una maestra all'asilo: dieci giorni di prognosi per l'insegnante
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Aggredisce una maestra all'asilo: dieci giorni di prognosi. La figlia non andava volentieri a scuola e per questo aveva deciso di ritirarla e si trovava nella segreteria della scuola a firmare le carte quando, entrata la maestra della bambina, ha iniziato a insultarla e poi anche ad aggredirla.

Aggredisce una maestra all'asilo: dieci giorni di prognosi per l'insegnante

È questo l'episodio di violenza che ieri, lunedì 30 settembre, ha avuto per protagonista la madre di una bambina della scuola dell'infanzia Principessa Margherita di Ponte San Pietro, a due passi dall'Isola Bergamasca, e per vittima la sua maestra, alla quale sono stati riservati dieci giorni di prognosi.

Secondo quanto è stato possibile ricostruire, tramite le parole della coordinatrice dell'istituto Serena Bordogna, la madre si trovava in segreteria, dove era impegnata nelle procedure necessarie a ritirare la figlia da scuola. Avrebbe però avuto un diverbio con l'impiegata, che a sua volta ha chiesto l'intervento della coordinatrice e dell'insegnante: «Appena siamo entrate la signora, senza proferire altre parole - spiega Bordogna -, ha iniziato a insultare la docente e l'ha aggredita procurandole dei lividi e un occhio gonfio. Abbiamo allertato i carabinieri e sul posto è arrivata una pattuglia della stazione di Curno che ha provveduto a riportare un po' di calma».

L'insegnante è stata quindi portata al pronto soccorso del paese dove le hanno dato dieci giorni di prognosi e provvederà a sporgere denuncia. La coordinatrice Bordogna riflette: « Gli insegnanti si trovano sempre più spesso a dover mediare tra le loro competenze professionali e le richieste, a volte irragionevoli, dei genitori. È questo il compito di chi insegna? Dobbiamo davvero accettare che il prezzo da pagare per svolgere questo delicato ruolo educativo sia una percossa fisica? La verità è che la crisi non riguarda solo il rispetto verso l’insegnante, ma verso l’intero sistema educativo e sanitario. È una crisi culturale, che richiede un ripensamento profondo del rapporto tra genitori, insegnanti, istituzioni e società».

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