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Disastro aereo sul Legnone: indagati 8 dipendenti di Leonardo e l'azienda stessa

Le ipotesi di reato sono disastro aviatorio colposo (con profili di responsabilità diversi) e omicidio colposo per violazione delle norme sugli infortuni sul lavoro, oltre alla contestazione di illecito amministrativo a Leonardo S.p.A.

Disastro aereo sul Legnone: indagati 8 dipendenti di Leonardo e l'azienda stessa
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Quell'aereo non sarebbe dovuto essere lì. Non avrebbe nemmeno dovuto essere in volo perché, secondo la Procura di Lecco, non era idoneo alle operazioni di formazione del pilota. Ma c'è di più: il velivolo non era completo dal punto di vista dell'assemblaggio e del collaudo, e gli strumenti a bordo non erano abbastanza sofisticati da garantire la segnalazione di pericolo o eventuali errori. Questo è il quadro delineato oggi, giovedì 27 marzo 2025, dal procuratore capo di Lecco, Ezio Domenico Basso, al termine delle indagini sul disastro aereo sul Legnone, a poco più di tre anni dalla tragedia.

Disastro aereo sul Legnone: indagati 8 dipendenti di Leonardo. Sotto accusa anche il colosso

Era infatti il 16 marzo 2022 quando un caccia militare, in fase di collaudo, precipitò sulle montagne sopra Colico. Alla cloche del velivolo c’era Giampaolo Goattin,  all'ora 54 anni, per vent’anni nell’Aeronautica Militare e collaudatore per Leonardo Spa - Divisione Velivoli. Davanti a lui c’era il copilota Dave Ashley, 49 anni, inglese, con un passato nella RAF. Lavorava per ASC, ma era ancora in fase di addestramento da parte della società Leonardo.

Dave Ashley, foto facebook

Alle 11:30 fu lanciato l’SOS e poco dopo l’aereo Alenia Aermacchi T-346A (con codice di registrazione MM 55218) si schiantò sulla montagna a 2.600 metri di altezza.

I due piloti riuscirono a espellersi con il seggiolino, ma mentre Goattin rimase appeso con il paracadute alla montagna e si salvò, Ashley non ce la fece. Una tragedia per la quale, ad oggi, risultano iscritti nel registro degli indagati otto dipendenti di Leonardo, società italiana a controllo pubblico attiva nei settori della difesa, dell'aerospazio e della sicurezza. Si tratta di dirigenti e del pilota Goattin.

Giampaolo Goattin foto facebook

Non solo: secondo la Procura, è la stessa Leonardo a dover rispondere, almeno da un punto di vista amministrativo, della tragedia costata la vita a un uomo.

Secondo l’impianto accusatorio della Procura (ricordiamo che al momento si tratta di ipotesi di reato, perché non vi è stato ancora alcun rinvio a giudizio), Leonardo avrebbe accelerato le procedure di allestimento dell’aereo Alenia Aermacchi T-346A, uno dei sei velivoli destinati allo Stato del Turkmenistan, per evitare di pagare una penale. Il contratto prevedeva, oltre alla consegna dei sei jet, anche la fornitura di "capitale umano", ovvero di istruttori che, una volta formati, avrebbero insegnato ai piloti locali a manovrare il jet.

Quest'oggi, a tre anni di distanza e a indagini concluse, il procuratore Basso ha ricostruito i passaggi di un’inchiesta lunga, difficile ed estremamente articolata, con un fascicolo passato dalle mani dapprima del sostituto procuratore Andrea Figoni e poi in quelle dello stesso Basso, con il supporto della pm Chiara Stoppioni.

Subito dopo la tragedia, la Procura della Repubblica di Lecco aveva aperto un fascicolo contro ignoti per i reati di disastro aviatorio colposo, lesioni e omicidio colposo, nominando il 22 marzo 2022 il tenente colonnello dell’Aeronautica Militare Filippo Zuffada come consulente.

"Sono stati eseguiti esami irripetibili sulle scatole nere e sono state avviate attività di ricerca e ricostruzione dei rottami del velivolo, che sono ancora custoditi presso la base di Cameri - ha spiegato il dottor Basso - Sono state effettuate anche simulazioni di attività e settaggio aereo. Il colonnello Zuffada si è interfacciato con tutti i consulenti di parte. La consulenza è stata depositata il 15 marzo 2023. Tuttavia, è stato necessario integrarla dopo le osservazioni delle parti coinvolte".

Una nuova consulenza è stata depositata l'8 giugno 2023. "Alla luce della complessità di questo caso, si è posto il problema di ricostruire l’organigramma dirigenziale di una società come Leonardo, in particolare della struttura che si occupava dell’assemblaggio dell’aereo. Nel giugno 2023 abbiamo ascoltato il braccio destro dell’amministratore delegato di Leonardo, Roberto Cingolani (che aveva preso il posto proprio nel 2023 di Alessandro Profumo). Sulla base delle sue dichiarazioni e dei riscontri ottenuti dal nucleo investigativo, il 29 giugno 2023 sono state iscritte nel registro degli indagati sette persone, a cui sono state inviate le informazioni di garanzia".

A quel punto, però, la Procura si è posta il problema della responsabilità amministrativa degli enti nel campo dei reati colposi connessi a norme sugli infortuni sul lavoro. A parere della Procura, non si trattava solo di un incidente aereo, ma di un incidente sul lavoro, con eventuale responsabilità amministrativa di Leonardo. "Il 12 ottobre 2023 è stato dato incarico di effettuare una nuova perizia su questo specifico aspetto a consulenti internazionali, i quali hanno depositato note preliminari il 7 maggio 2024 e l’elaborato finale il 12 ottobre 2024. Nel frattempo, il 26 febbraio 2024 sono state effettuate perquisizioni in diverse sedi di Leonardo per acquisire documentazione da consegnare ai consulenti. Inoltre, sono stati ascoltati dipendenti di Leonardo".

Il 19 dicembre 2024 è stata formulata al Gip la richiesta di un incidente probatorio, ma il giudice per le indagini preliminari ha rigettato tale istanza nel gennaio di quest'anno. Arriviamo quindi agli scorsi giorni, con l'iscrizione nel registro degli indagati di un ottavo dipendente di Leonardo. Il 18 marzo è stato notificato a tutti l’avviso di conclusione delle indagini preliminari, che riguarda due contestazioni: disastro aviatorio colposo (con profili di responsabilità diversi) e omicidio colposo per violazione delle norme sugli infortuni sul lavoro, oltre alla contestazione di illecito amministrativo a Leonardo S.p.A.

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