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Accusato aver stuprato sei donne: giovane lecchese in cella

Si tratta del noto ristoratore lecchese Alberto Nicoletti, titolare di un locale a Perth in Australia

Accusato aver stuprato sei donne: giovane lecchese in cella
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Si trova in un carcere australiano con l’accusa di aver stuprato sei donne. Protagonista del grave fatto di cronaca è Alberto Nicoletti, 29 anni originario di Lecco, e il titolare dal 2013 del ristorante «Lago di Como» di Perth (capitale dell’Australia Occidentale). Con lui è finito in manette anche Vincenzo Mineo, 36 anni un amico dello chef. Notizia ripresa dai colleghi di primalecco.

Accusato aver stuprato sei donne: giovane lecchese in cella

In base alle notizie che arrivano dalla stampa australiana, il 29enne si trova in cella e dovrà restare almeno fino a ottobre visto che il giudice australiano Donna Webb gli ha negato la libertà su cauzione, così come al suo amico. A luglio la polizia aveva divulgato un video che riprende i due uomini all’interno del bar invitandoli a presentarsi spontaneamente per chiarire la loro posizione.
I due amici - secondo le accuse ancora tutte da provare - a marzo avrebbero avvicinato una ventenne in un locale. Si sarebbero finti una coppia omosessuale per non destare sospetti e le avrebbero offerto della cocaina che la ragazza avrebbe accettato. Con la promessa di ricevere la droga la giovane avrebbe seguito i due in un bagno pubblico di Scarborough, dove sarebbe stata violentata da entrambi. Ma la polizia ha contestato al ristoratore altri cinque episodi.

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Prima udienza il 12 agosto

Come riportato dall’Abc (Australian Broadcasting Corporation, la principale società pubblica di diffusione radiotelevisiva australiana) la stessa notte di marzo, Nicoletti avrebbe stuprato un’altra donna che si era addormentata a casa sua. I due amici si sarebbero scambiati anche commenti sulle loro conquiste in FaceTime.
La terza presunta aggressione sarebbe avvenuta a dicembre 2020 sulla pista da ballo di un nightclub di Northbridge. In quella circostanza Nicoletti era stato arrestato ma il sergente della Polizia Mike O'Leary, che ha condotto le indagini lo aveva rilasciato in attesa di fare ulteriori approfondimenti.
In aula - come riportato dall’Abc - sarebbe emerso che Alberto Nicoletti era stato indagato nel 2016 per la presunta violenza sessuale di una donna nel parcheggio del suo ristorante, ma in quella circostanza la vittima aveva preferito non sporgere denuncia.
Non è finita perché la Polizia è convinta che il 29enne lecchese sia l’autore di altre due presunte aggressioni sessuali che si sono verificate a luglio. In un caso Nicoletti avrebbe prelevato una donna fuori da un nightclub fingendosi un autista e nel secondo caso avrebbe dato un passaggio a una signora. In aula Nicoletti ha chiesto il rilascio su cauzione, al quale però si è opposto il sergente O'Leary, sostenendo che lo chef è «un pericoloso predatore sessuale» e che che rappresenta «un grosso rischio per le giovani donne».

Il pubblico ministero ha affermato che le accuse relative alla donna che è salita in macchina credendo che si trattasse di un autista erano particolarmente preoccupanti. Di qui la decisione di respingere la richiesta di cauzione. Il 29enne tornerà in aula a ottobre.

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