L'intervento

A La Valletta Brianza crescono i decessi. Il sindaco: "Il Coronavirus ci fa riflettere sulla nostra fragilità"

"Il virus ci ha ricordato di quanto siano delicati i nostri genitori anziani e i nonni e di quanto abbiano diritto alla nostra cura".

A La Valletta Brianza crescono i decessi. Il sindaco: "Il Coronavirus ci fa riflettere sulla nostra fragilità"
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Non è mai banale Roberta Trabucchi, sindaco de La Valletta Brianza, nell'aggiornare la cittadinanza sull'andamento del contagio. Va sempre oltre i semplici numeri, perché dietro ogni cifra, ogni statistica, ci sono una persona che non ce l'ha fatta e una famiglia che la piange, in uno stato di totale isolamento e solitudine. Lo stesso ha fatto nella serata di ieri, domenica 5 aprile, proponendo ai cittadini un comunicato tramite Facebook che porta la riflessione a qualcosa di più profondo.

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Coronavirus, crescono contagiati e deceduti

"Cari cittadine e cittadini, nelle ultime due settimane il numero dei contagi da Covid-19 e, purtroppo, anche quello delle sue vittime è cresciuto - ha affermato il primo cittadino - Attualmente abbiamo 18 persone contagiate, di cui una effettivamente guarita, e 7 decedute. Insomma, altri tre decessi rispetto a quelli annunciati solo pochi giorni fa. Vorrei condividere con voi le parole di Olga Tokarkzuk, autrice polacca e Premio Nobel per la Letteratura 2018, che sulle pagine del Corriere della Sera scrive così: “Per me da molto tempo ormai il mondo era troppo. Troppo, troppo veloce, troppo rumoroso […] Quando ho saputo della quarantena di prevenzione ho sentito qualcosa di simile a un sollievo e so che molti lo sentono, benché se ne vergognino. La vita scorre, eccome, ma a un ritmo completamente diverso. Insistentemente mi tornano in testa i ricordi d’infanzia, quando c’era molto più tempo ed era possibile «sprecarlo», guardando dalla finestra per ore, osservando le formiche, rimanendo sotto il tavolino immaginandosi che fosse un’arca. Oppure leggendo un’enciclopedia. O non sarà che siamo tornati a un normale ritmo di vita? Che non è il virus l’alterazione della norma, ma proprio l’opposto – che quel mondo febbrile di prima del virus era anormale?".

La riflessione del sindaco

Ma la riflessione del sindaco Trabucchi va ancora oltre e offre alla sua cittadinanza una differente prospettiva sulla quale riflettere. "Il virus del resto ci ha ricordato qualcosa che abbiamo negato con passione – che siamo esseri fragili, costruiti dalla materia più delicata. Che moriamo, che siamo mortali. Che non siamo separati dal mondo con la nostra «umanità» ed eccezionalità, ma il mondo è parte di una grande rete alla quale apparteniamo, collegati agli altri esseri tramite un invisibile filo di responsabilità e influenza. Il virus ci ha fatto capire che indipendentemente da quanto ci sentiamo deboli e indifesi di fronte ai pericoli, ci sono intorno a noi persone ancora più deboli, che hanno bisogno di aiuto. Ci ha ricordato di quanto siano delicati i nostri genitori anziani e i nonni e di quanto abbiano diritto alla nostra cura. Ci ha mostrato che la nostra frenetica mobilità mette in pericolo il mondo. E ha evocato quella domanda che di rado abbiamo avuto il coraggio di porci: che cosa cerchiamo davvero?”. Dedicato a tutte le vittime di questa epidemia. Ma anche a tutte le vittime della nostra "fragilità" umana. Il mio pensiero va a loro e a chi è rimasto, e oggi avverte un terribile vuoto".

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