25 aprile: le celebrazioni a Colle Brianza FOTOGALLERY
Il sindaco fa un parallelo durante la commemorazione: "La speranza è che arrivi una nuova liberazione anche da questo nemico invisibile".
25 aprile: le celebrazioni a Colle Brianza. Il sindaco Tiziana Galbusera, nel suo discorso rivolto alla cittadinanza, ha fatto un parallelo durante la commemorazione: "La speranza è che arrivi una nuova liberazione anche da questo nemico invisibile". La cerimonia si è svolta a Nava presso il Monumento dei Caduti, dove è stata posata la tradizionale corona d'alloro, per poi spostarsi in località Pessina, appena sopra l'abitato di Giovenzana. È così che l'Amministrazione comunale di Colle Brianza ha celebrato il 25 aprile di quest'anno, alla presenza delle autorità, di alcuni esponenti degli Alpini, della Protezione civile e del parroco don Alberto Pirovano.
Il discorso del sindaco alla cittadinanza
Durante la cerimonia ha preso la parola il sindaco Tiziana Galbusera, che, rivolgendosi alla cittadinanza, ha tenuto il suo discorso. "Cara Comunità di Colle Brianza, è passato quasi un anno dalla mia nomina a sindaco e mai avrei immaginato di trovarci in questa situazione di emergenza sanitaria che fa sembrare tutto surreale - ha dichiarato - Mi sarebbe piaciuto rivolgervi, come fatto negli anni precedenti, solo parole a ricordo del sacrificio delle persone cadute per la causa della libertà, commemorare questa ricorrenza come tutti gli anni a Pessina, presso il rustico che tutti ormai chiamiamo il Casello dei Partigiani, con la presenza e magari la testimonianza di qualcuno che quel periodo l’ha vissuto o se lo ricorda bene, con la banda, con gli Alpini, le Associazioni e con tutta la gente che solitamente è presente a questa manifestazione e che fa propri i valori che la resistenza ci ha lasciato. Purtroppo la drammaticità e l’eccezionalità di questo momento impediscono tutto questo. Oggi il nostro pensiero va sicuramente a tutti quelli che hanno combattuto, ai sacrifici fatti da tutti in quel periodo tragico finito con il 25 aprile 1945, ai fatti che hanno visto allora protagonista il nostro Paese e la nostra comunità e che sono impressi nelle nostre memorie, tramandati da chi queste tragedie le ha vissute in prima persona. Fortunatamente abbiamo avuto poi la ricostruzione e tutto il periodo che ha portato in Italia un benessere che in precedenza non era mai stato conosciuto e che forse non sapevamo appieno apprezzare. Oggi, durante questa commemorazione, non posso non fare un parallelo con quanto stiamo vivendo ora, con le insicurezze che si sono create, con le paure, pensando alle tante persone che ci hanno lasciato in questi pochi mesi, ai tanti che sono ammalati ed alle loro famiglie, a chi sta lottando in prima linea, medici, operatori sanitari, Forze dell’Ordine, Protezione Civile, istituzioni, ma anche ai sacrifici che tutti stiamo facendo con la distanza dai nostri cari, chiusi nelle nostre case, condizionati nelle scelte quotidiane da questa pandemia. Allora oltre al ricordo e la gratitudine verso coloro che 75 anni fa, con enormi sacrifici e perdite di vite umane, ci lasciarono un paese libero e democratico, consentitemi di esprimere anche la speranza che arrivi anche la liberazione da questo nemico invisibile, che si riesca a prevalere con altrettanta determinazione su questo virus, con l’auspicio che i sacrifici, la determinazione, la serietà con la quale stiamo ora combattendo questo nemico invisibile ci portino ad una nuova liberazione, ad una ripartenza con nuove energie, morali, fisiche ed economiche. Lo faremo, lo faremo con la dovuta cautela, con la maggior sicurezza possibile appena le condizioni ce lo permetteranno. Non nascondiamoci gli ostacoli che troveremo ma come nel dopoguerra useremo tutte le nostre forze per ricominciare. Tutti insieme ce la faremo!".
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