I dati della rete antiviolenza

Violenza sulle donne, nell'Isola e Valle San Martino numeri preoccupanti

Inquietante lo spaccato che riguarda gli uomini che commettono maltrattamenti: il 70% di loro ha un reddito medio-alto

Violenza sulle donne, nell'Isola e Valle San Martino numeri preoccupanti
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L’anno non è ancora finito, ma già a inizio novembre le donne dell’Isola e Valle San Martino che si sono rivolte al centro antiviolenza di Terno sono cinque in più rispetto al 2022: 170 contro 165.

E’ un dato drammaticamente in crescita anche nel territorio bergamasco quello della violenza sulle donne. Dati in linea con quelli del Meratese, che vedono la maggioranza delle vittime di nazionalità italiana, con figli e dipendente dal punto di vista economico, totalmente o parzialmente, da chi mette in atto la violenza nei loro confronti.

Violenza sulle donne, in crescita i dati in Bergamasca

«Quello della dipendenza economica è un ostacolo enorme - confermano Maria Teresa Heredia, coordinatrice della rete interistituzionale antiviolenza e Sara Modora, responsabile del Centro Antiviolenza Ascolta chi Parla di Terno - ed è proprio questo uno degli aspetti su cui lavoriamo per consentire alle donne che ospitiamo nelle comunità rifugio di ricostruire la loro vita, con il prezioso progetto di reinserimento lavorativo delle vittime all’interno di un percorso di costruzione dell’autodeterminazione. Queste donne, costrette ad abbandonare casa spesso insieme ai figli subiscono una doppia violenza, perché pur essendo loro le vittime sono loro che poi si ritrovano a ripartire da zero».

Sono impressionanti, a confronto dei numeri delle vittime, quelli che riguardano gli uomini che si rendono protagonisti di atti di violenza nei loro confronti: il 25% di loro, uno su quattro, ha un reddito alto; il 69% è marito o convivente della donna maltrattata. «E’ evidente che la violenza è qualcosa che avviene principalmente nel contesto familiare» conferma Alessandra Locatelli, sindaco di Mapello, presidente dell’Ambito territoriale e referente politica della Rete Antiviolenza.

E’ grande il lavoro che svolgono operatrici e professioniste del Centro antiviolenza di Terno, con sede al civico 5 di via Bravi. Numerosi sono i progetti di prevenzione messi in campo nelle scuole, attraverso la Rete di scopo locale della quale è capofila l’istituto comprensivo di Terno d’Isola, e quelli che vedono coinvolti Comuni e associazioni uniti nel progetto «#Insieme, contro la violenza maschile contro le donne». Particolarmente significativa, quest’anno, è stata la camminata di sensibilizzazione «diffusa» organizzata con Ats e gruppi di cammino del territorio.

Prezioso il ruolo del Comune di Terno, che come spiega il sindaco Gianluca Sala, «pur nelle difficoltà che ogni Amministrazione deve affrontare, è fiero di essere capofila della rete antiviolenza e di mettere le proprie risorse a disposizione del prezioso lavoro dei soggetti che la compongono».

I numeri del fenomeno

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