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Valori record di neve sui ghiacciai lombardi: stagione eccezionale

Lo SWE misura il contenuto idrico della neve, fondamentale per valutare la riserva idrica disponibile e la sua distribuzione

Valori record di neve sui ghiacciai lombardi: stagione eccezionale
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Valori record di neve sui ghiacciai lombardi: stagione eccezionale.

Tra maggio e giugno si è conclusa la campagna di misurazione dello Snow Water Equivalent (SWE) sui ghiacciai lombardi, condotta da Arpa Lombardia in collaborazione con ENEL Green Power. I dati raccolti indicano un accumulo di neve compreso tra 40 e 20 metri sui bacini glaciali, equivalenti a 4201 e 1975 kg/m² di riserva idrica del manto nevoso. Questa stagione si è rivelata una delle migliori dell'ultimo decennio per l'innevamento, con valori nettamente superiori alla media.

Valori record di neve sui ghiacciai lombardi: importanza dello SWE

Lo SWE misura il contenuto idrico della neve, fondamentale per valutare la riserva idrica disponibile e la sua distribuzione. Questo parametro è cruciale per il bilancio idrologico, poiché rappresenta una riserva d'acqua che si rilascia gradualmente. È anche un indicatore chiave per il monitoraggio idrogeologico e la gestione delle risorse idriche.

Stakeholder e Utilità

La stima accurata della riserva idrica interessa principalmente due categorie: gli operatori energetici e gli enti governativi responsabili della gestione idrica. Arpa Lombardia pubblica settimanalmente il Bollettino Riserve Idriche, consultabile sul sito dell'Agenzia.

Periodo di Misurazione

Il periodo ideale per misurare lo SWE è tra metà maggio e metà giugno, quando si verifica il massimo accumulo di neve. La stagione invernale e primaverile 2023-2024 ha registrato accumuli abbondanti, grazie a frequenti precipitazioni che hanno incrementato significativamente lo spessore del manto nevoso sui ghiacciai lombardi.

Campionamenti e Risultati

I campionamenti sono stati effettuati a quote comprese tra i 2877 metri della Vedretta di Savoretta e i 3645 metri del Ghiacciaio di Fellaria Orientale. Sono stati eseguiti complessivamente 55 carotaggi e numerose misurazioni su vari ghiacciai, tra cui:

Ghiacciai del Vioz e Dosegù (Cevedale-San Matteo)
Ghiacciaio dei Vitelli (Ortles-Cristallo)
Ghiacciai dell’Adamello e del Pisgana (Adamello)
Ghiacciai di Fellaria Orientale e dello Scalino (Bernina)
Ghiacciai di Alpe Sud e di Savoretta (Sobretta-Gavia)

I valori massimi di innevamento sono stati registrati nella zona del Bernina, con 40 metri di neve cumulata, i più alti dell'ultimo decennio. Anche il bacino dell’Oglio ha registrato accumuli significativi, tra 26 e 29 metri. L'Alta Valtellina, invece, ha visto valori minori, con 20 metri di neve sui ghiacciai di Dosegù e Vioz.

Record di neve sui ghiacciai lombardi, conclusioni

La stagione invernale 2024 si è rivelata eccezionale, caratterizzata da numerosi eventi di nevicate abbondanti, soprattutto in primavera. Il manto nevoso, denso e compatto, è in grado di resistere ai primi caldi estivi, prolungando la stagione di fusione glaciale.

"Le caratteristiche fisico-meccaniche della neve sono ottime", afferma il Centro Nivometeorologico di Arpa Lombardia, "con un manto nevoso che garantisce una significativa riserva idrica per i mesi a venire".

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