Da AstraZeneca a Pfizer

Vaccinazioni eterologhe, Signorelli: "Possibile una protezione persino migliore"

Intervista al professor Carlo  Signorelli, membro del Comitato Tecnico Scientifico della Regione Lombardia e docente di Igiene e Sanità pubblica all'Università Vita e Salute del San Raffaele di Milano.

Vaccinazioni eterologhe, Signorelli: "Possibile una protezione persino migliore"
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Giovedì 17 giugno i primi lecchesi under 60 vaccinati  in prima dose con Astrazeneca, hanno ricevuto le vaccinazioni eterologhe con Pfizer.

Vaccinazioni eterologhe, intervista al professor Carlo Signorelli

Ma cosa cambia? E già stato fatto prima? cosa succede con Johnson & Johnson? Domande che in molti si fanno e che noi abbiamo posto al lecchese Carlo  Signorelli, membro del Comitato Tecnico Scientifico della Regione Lombardia e docente di Igiene e Sanità pubblica all'Università Vita e Salute del San Raffaele di Milano.

Vaccinazioni eterologhe, sono già state fatte in altri Paesi? Con quali risultati?

Sì, in alcuni paesi europei sono state effettuate e risultati in termini di immunizzazione dei riceventi e di protezione dalla malattia sono stati buoni. Naturalmente non ci sono numeri per uno studio strutturato, ma la logica e l’esperienza di altri vaccini eterologhi lascia intendere che vi possa essere una buona, forse migliore, protezione.

Un under 60 vaccinato in prima dose con Astrazeneca, che riceve  la seconda dose con Pfizer o Moderna, vedrà confermato il precedente appuntamento  o devono necessariamente cambiare le tempistiche?

Dall’inizio di luglio il portale regionale dovrebbe permettere il cambio di data per la seconda dose o la ripresentazione. Restano i limiti imposti dalle schede tecniche dei singoli vaccini. Ad esempio per Pfizer è da 21 a 42 giorni.

 Le "restrizioni" su Astrazeneca valgono anche per Johnson & Johnson?

Si essendo vaccino a vettore virale.

L'ennesimo cambiamento nella campagna vaccinale rischia di creare sfiducia e rinunce?

La campagna comunicativa per AstraZeneca non è stata ottimale in tutte le fasi. Ora l’esigenza prioritaria è convincere tutti gli indecisi a vaccinarsi e secondo me bisogna usare i vaccini che suscitano meno esitazioni e paure.

 

Se un under 60 vaccinato con Astrazeneca in prima dose dovesse rifiutarsi di effettuare il richiamo che percentuale di protezione contro il Covid avrebbe?

Credo che la seconda dose con un vaccino a MRNA (Moderna o Pfizer) non sarà sgradita a chi ha fatto la prima dose con AstraZeneca.

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