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Una iris per non dimenticare: Osnago dice no alla violenza sulle donne

In piazza della Pace è stata collocata una targa in memoria di Paola Mostosi, vittima di femminicidio a 24 anni

Una iris per non dimenticare: Osnago dice no alla violenza sulle donne
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Un’aiuola in ricordo di tutte le donne vittime di violenza.
È il progetto «Una iris per non dimenticare», che ieri, domenica 25 novembre 2024, in occasione della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, ha visto la comunità di Osnago raccogliersi in piazza della Pace per la piantumazione di 12 rizomi di Iris, in memoria di Paola Mostosi, 24enne di Torre Boldone uccisa nel 2002, e di tutte le altre donne vittime di violenza.

Una iris per non dimenticare, contro la violenza sulle donne

«Abbiamo pensato di realizzare quest'aiuola proprio in ricordo di tutte le donne e di Paola Mostosi. Passando guarderemo il bello di queste iris che saranno il simbolo per ricordare tutte le donne che sono state uccise» ha esordito Graziella Banfi di Progetto Osnago, a cui sono seguite le parole della vicesindaca Maria Grazia Caglio. «Il 25 novembre è la giornata per l'eliminazione della violenza contro le donne. È importante sottolineare “eliminazione”, visto che sappiamo che ogni anno sono decine le donne che vengono ammazzate. Mi ricordo le prime manifestazioni, lo slogan era: “Il tuo nemico ha le chiavi di casa”. La maggior parte dei femminicidi avvengono tra le mura domestiche» ha dichiarato la vicesindaca, invitando poi tutti a fare un minuto di rumore, per farsi sentire nei confronti di una cultura maschilista ancora fortemente radicata. «È stato anche significativo scegliere questo luogo, piazza della Pace, perché la pace è tutto, dovrebbe esserci anche tra le mura di casa» ha proseguito Caglio.

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"L'Iris guerriera ci insegna la resilienza"

A prendere parola è stata poi Cristina Mostosi, sorella di Paola, promotrice dell’iniziativa e che ad oggi è alla 54esima aiuola in Italia in due anni. «È un progetto molto semplice, che ci vuole ricordare quanta cura e rispetto ci vogliono per coltivare dei rapporti forti e duraturi tra le persone. L’Iris è chiamata anche Iris guerriera, perché come noi donne è molto resiliente, però richiede rispetto».

La targa in ricordo di Paola Mostosi

Accanto all’aiuola è stata posta una targa, in ricordo di Paola Mostosi e di tutte le vittime di femminicidio, e le donne presenti si sono raggruppate coprendosi il volto con un cartoncino rosso, con l’obiettivo di rappresentare le 71 vittime di femminicidio stando ai dati di «Non una di meno» tra ottobre 2023 e 2024.

Arte e sensibilizzazione allo Spazio Aperto

Un momento di riflessione si è poi tenuto allo Spazio Aperto di via Roma, dove è stata presentata l'associazione «Le Iris di Trebecco» di Cristina Mostosi, per ricordare le continue violenze. «Il tema è importantissimo - è intervenuto il sindaco Felice Rocca - Sono stato molto colpito dal fatto che dopo l'omicidio di Giulia Cecchettin, l'accesso al numero antiviolenza sia aumentato del 50%. In una società civile i femminicidi non dovrebbero esistere».

Cristina Mostosi ha poi raccontato l’esperienza che ha dovuto affrontare con la scomparsa di sua sorella Paola, uccisa a 24 anni nel 2002 da un camionista dopo un diverbio stradale. «Sono qui oggi per lanciare un messaggio di speranza, perché sono fermamente convinta che il fenomeno della violenza sulle donne possa essere sconfitto solo conoscendolo e affrontandolo tutti insieme. Abbiamo bisogno anche di voi uomini». L’invito della bergamasca agli uomini è quello di essere più empatici e di condividere i proprio sentimenti con amici e familiari: «Sono sicura che tanti di questi femminicidi si sarebbero potuti fermare se un familiare o un amico avesse chiesto “cos’hai?”. Vi invito a prendervi cura dell’altro».

Ad accompagnare il progetto interventi musicali dell’associazione Archè, lettura di poesie, tra cui una dedicata scritta da Santo Oteri, poeta aforista, e opere artistiche: una rappresentazione di Mahsa Amini, realizzata da Valerio Brambilla, dedicata a tutte le donne iraniane e non solo; 71 cornici raggruppate, di Simona Toselli, che riprende il numero delle vittime in un anno; mentre Alessia Paparozzi, Laura Beatrice Gerlini e Linda Gerlini hanno realizzato l’opera d’arte «Ricomincio da me».

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Arianna Vergani

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