Traguardo

Trattoria Bellavista, Orsola lascia i fornelli dopo 60 anni

Per oltre 60 anni di servizio si è destreggiata tra i fornelli dello storico locale di Colle Brianza: ora per Orsola Bonanomi è giunto il momento di godersi la pensione

Trattoria Bellavista, Orsola lascia i fornelli dopo 60 anni
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Dalla cucina della trattoria alla tavola di casa. Per oltre 60 anni di servizio, si è destreggiata tra i fornelli per soddisfare anche i palati più esigenti ma ora per Orsola Bonanomi è giunto il momento di godersi la tanto meritata pensione.

Trattoria Bellavista, la cuoca Orsola lascia i fornelli dopo oltre 60 anni

Una decisione non facile quella di appendere mestoli e cucchiai al chiodo, ma sicuramente addolcita dal fatto che non si tratterà di un addio definitivo ma bensì di un cambio della guardia: a 80 anni compiuti lo scorso 5 dicembre, la storica ristoratrice cederà infatti le redini della sua cucina alle figlie Marisa e Paola Sottocornola, ma resterà «in zona» con un ruolo del tutto nuovo e assai gradito: quello di assaggiatrice ufficiale della trattoria.

Ci accoglie con un sorriso e con lo spirito di chi, in 80 anni, ne ha visti entrare tanti di clienti nella sua trattoria. «E’ giunto il momento di lasciare e godermi un po’ di relax - commenta - In tutti questi anni ho sempre lavorato, ma adesso mi sono resa conto che è ora di rallentare un po’. Già da qualche mese abbiamo iniziato una sorta di passaggio di consegne con le mie figlie, per poi lasciare definitivamente il ruolo di collaboratrice con la fine dell’anno dopo tante soddisfazioni e senza rimpianti».

Classe 1943, quarta di 7 fratelli con una mamma casalinga e un papà pastore di pecore, a 15 anni Orsola, dopo la scuola di avviamento al lavoro, inizia a lavorare a Milano come commessa in una farmacia nella centralissima via Washington. Cresciuta in fretta con i ritmi milanesi, a 21 anni sposa Gaetano Sottocornola, figlio dei gestori della centenaria Trattoria Bellavista, attiva a Colle Brianza nella frazione di Giovenzana dal lontano 1918. Da quel momento, la sua professione cambia: diventa prima cameriera, poi oste e infine cuoca.

Diventata titolare della trattoria negli anni ‘80, comincia ad essere molto conosciuta in tutta la zona, ma anche oltre i confini della Brianza, per i piatti tipici i cui profumi si sentono ancora oggi appena entrati nel ristorante. Cazzuola, stufati d’asino, polenta, cotolette e la mitica «crostata alla marmellata di Ursula» sono solo alcuni dei tanti manicaretti diventati un punto di riferimento per centinaia di affezionati clienti, ma non solo. Gli stessi clienti che, ancora oggi, non fanno mancare il loro sostegno e la loro presenza, diventando di fatto una sorta di orgoglio nostrano.

«Se c’è una cosa da dire è che in questi anni - continua Orsola - siamo stati in grado di costruire qualcosa di bello e a cui tutti vogliono bene. Ridendo e scherzando, la nostra crostata è diventata uno spuntino d’obbligo per tante persone, che ogni giorno passano di qui, ma soprattutto per i tantissimi ciclisti che, a detta loro, la ritengono migliore di qualsiasi integratore».

Nonostante l’età, non mancano nemmeno le battute di spirito. «Sapete - continua - di qui passano spesso, e si fermano per mangiarsene una fetta, anche i Carabinieri e le Forze dell’ordine». Insomma, la crostata ha conquistato proprio tutti.

Col passare degli anni, la famiglia si allarga. Nascono prima due figlie e poi 6 nipoti e nel 2008 la trattoria passa nelle mani della figlia maggiore, Marisa. Orsola continua a lavorare in cucina come instancabile collaboratrice e quest’anno, alla veneranda età di 80 anni, il 31 dicembre andrà in pensione e deporrà il cucchiaio di legno e il mestolo dedicandosi completamente alle sue grandi passioni: i fiori e le Messe in tv. Per i suoi clienti rimarrà sempre, però, la persona da salutare e con cui scambiare quattro chiacchiere prima di pagare il conto.

La signora Orsola con il marito Gaetano Sottocornola

«Il cuore è sereno - aggiunge Orsola sorridendo - perché so di lasciare la mia cucina in buone mani grazie alle mie figlie che, dopo 105 anni di attività, continueranno a portare avanti questa trattoria. Sono contenta perché non avrei mai voluto vedere chiuse le porte, mi avrebbe fatto piangere il cuore. No   n me ne andrò del tutto però, l’ultima parola come assaggiatrice, per certi versi, sarà ancora la mia».

Per i suoi 80 anni, festeggiati con una Messa dai Missionari della Consolata di Bevera con amici e parenti per ricordare i fratelli che non ci sono più (tra cui il fratello missionario padre Antonio Bonanomi) Orsola non ha chiesto regali, ma offerte per sostenere i progetti missionari della Consolata in Congo e Mongolia.

Donna solare, intelligente e un passo avanti agli altri, è ad oggi una persona a cui chiedere consiglio o un conforto amorevole, uno scrigno di memorie storiche e un compendio di massime e aneddoti di vita. Ci lascia con un’ultima riflessione: «Per arrivare ai 100 me ne mancano ancora 20… Ne ho ancora tante di cose da fare».

Luca De Cani

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